La solidarietà dei modicani: una coperta per avvolgere e riscaldare la città

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Una coperta solidale che crea rete in città.

È questa l’idea di Arianna Salemi, animatrice teatrale di Modica, che proprio per la sua città ha creato tante iniziative: dall’aiuola urbana, a progetti culturali fino a numerose idee che hanno coinvolto i bambini. Tutto è stato immaginato per costruire una rete di relazioni e di appartenenza affinchè chiunque si possa sentire un cittadino attivo.

E il progetto di quest’anno sarà un’enorme coperta che rivestirà la scalinata di San Giovanni Evangelista a Modica. “L’idea è partita con il gruppo – ci racconta Arianna – che ho formato nel 2014, formato da alcune mamme di Modica. Ognuna di noi avrebbe realizzato a mano, a maglia o uncinetto, una mattonella per dare vita a una grande coperta, capace di ricoprire tutta la scalinata della chiesa di San Giovanni Evangelista. Abbiamo spiegato il nostro progetto a diverse realtà e associazioni e molte persone ci stanno inviando il loro frammento di coperta. Ma la scenografia sulla scalinata non è l’obiettivo finale, ciò che desideriamo è donare quelle coperte a chi ne ha bisogno. Siamo in comunicazione con la Caritas, con le parrocchie e con le associazioni che si occupano di solidarietà”.

Il bello di questa iniziativa – continua Arianna –  è che ha coinvolto tante persone non solo di Modica, ma anche da Rovereto, Roma e da altre parti d’Italia, grazie ai turisti che ci hanno conosciuto e voluto aiutare. E alla fine questa colorata, calda e morbida coperta avvolgerà le persone che vivono questa città, tutti i figli di questa comunità, senza alcuna distinzione”.

L’idea infatti, è proprio quella di prendersi cura delle persone.

Le signore che stanno confezionando questa coperta sono mamme, nonne, zie. Sono donne, aiutate anche dagli uomini, che mettono in campo il loro tempo, che alcune volte è il dono più prezioso che abbiamo. Molte mamme, ad esempio, cuciono la coperta di notte, mentre i loro bimbi dormono. Sono fantastici perché hanno davvero a cuore questa città e noi siamo certi che in primavera, quando proveremo a coprire la scalinata per renderci conto di quanto lavoro occorra ancora, saremo già a buon punto”.

E noi ci auguriamo che possa davvero essere così, perchè il calore di una comunità può rendere quell’angolo di mondo un posto migliore.