Solitamente gli chef partono con lo staff o in solitaria quando sono in ‘missione’ per scoprire usi e costumi, utili anche in cucina. In questo caso, lo chef Giuseppe Causarano del ristorante Votavota a Marina di Ragusa, ha lasciato nella sua postazione grembiule e coltelli, ha indossato una maglietta che gli ricorda sempre da dove viene e dove tornerà, e insieme al padre Pietro è partito alla volta di Marrakech. Un viaggio durato una settimana per cercare di conoscere quanto più possibile questo splendido paese riesce a trasmettere. Viaggio di piacere, innanzitutto, senza dimenticare che per uno chef è molto difficile staccare la spina dal proprio lavoro, considerato che il viaggio viene inteso come un momento di ‘immersione’ totale per scoprire quanto più possibile, alla ricerca di quell’ingrediente, spezia o tecnica che potrebbero essere un vaso di Pandora, dal quale chissà quali e quante idee possono venir fuori.
“Da tempo immaginavo questo viaggio – ha commentato Giuseppe Causarano – Marrakech mi ha sempre incuriosito tantissimo, ma fino a poco prima la partenza non avevo trovato la giusta chiave di lettura per vivere questi giorni in modo incisivo per me e per la mia formazione. Alla fine ho immaginato di provare questa esperienza con mio padre, agricoltore per professione, amante della natura e dell’essenzialità, esperto di tutto ciò che la terra riesce a produrre. Mi è sembrato un compagno di viaggio ideale e così abbiamo staccato i biglietti e ci siamo immersi in questa atmosfera”.
La sapienza di antiche culture. La diversità come bene prezioso. La ricchezza di un popolo in termini di tradizioni, la ricchezza e la povertà, quest’ultima in alcune zone del paese, talmente assordante: tutto questo inevitabilmente genera emozioni ed anche riflessioni…
“Da piccoli villaggi a città imperiali, riservando buona parte del nostro tempo alle visite dei souk, perdendoci volutamente in stradine labirintiche per il piacere di sentire gli odori che provenivano dalle abitazioni a ridosso delle strade e in quei mercati così affollati e ricchi di colori, spezie, cibo. Alcune volte abbiamo perso la cognizione del tempo, ma ovviamente non abbiamo mai saltato i pasti, un’altra ricchezza inestimabile. Ho assaporato e guardato con attenzione e cuore tanti piatti, loro specialità. Ci siamo fatti stregare da attrazioni paesaggistiche bellissime e abbiamo vissuto immersi nella loro tradizione, guardando con attenzione la modernità che comunque è presente: due volti di una stessa realtà. Carne, pesce, verdure, spezie raccontano una cucina marocchina che ha saputo miscelare bene le tante contaminazioni che nei secoli ha avuto. Innegabile dire – ha proseguito Peppe Causarano – che fare questo viaggio con mio padre è stato ancora più entusiasmante sia sotto un profilo personale, ma anche per conoscere i suoi punti di vista su verdure e spezie utilizzate e sugli abbinamenti.
Si dice sempre che ogni viaggio arricchisce. Dopo esser stato in Giappone, ho sentito profondamente il fascino della cultura orientale che in parte ho trasferito in alcuni piatti dei menu al Votavota, chissà questo viaggio in Marocco cosa porterà… Quando si crea una ricetta nuova, spesso i ricordi di sapori e sensazioni riaffiorano e si tenta di creare una sintesi che non tradisca mai la nostra terra, anzi la possa arricchire. Questo è il senso del viaggio per me!”.