Le Vie dei tesori: un weekend per riscoprire i ‘gioielli’ del nostro territorio

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Sarà possibile salire in vetta alle cupole, passeggiare in giardini scavati nella lava, visitare antichi monasteri che hanno conservato intatto il loro fascino. Mai come in questo weekend Catania sciorina i suoi luoghi: sontuosi come i palazzi, inediti come gli erbari, inaccessibili come le antiche chiese. Le Vie dei Tesori è entrato nel vivo e Catania è pronta a guadagnare il suo prossimo weekend – da venerdì 18 a domenica 20 ottobre – con alcuni siti da prenotare su www.leviedeitesori.it. Ma sarà anche l’ultimo finesettimana in cui saranno aperti i 50 luoghi di Ragusa, Modica e Scicli. Con una sorpresa che di certo regalerà un’emozione: in collaborazione con Le Scale del Gusto, si potranno visitare in notturna e per la prima volta, in contemporanea, tre campanili di antiche chiese, da cui si scopre un panorama mozzafiato sulla città.

Ma il viaggio de Le Vie dei Tesori parte dai 50 luoghi aperti a Catania dove, solo venerdì alle 19,15 sarà possibile partecipare alla visita teatralizzata alla cupola della Badia Sant’Agata, alla luce del sole che pian piano cala e illumina di rosso i tetti circostanti. Sarà possibile arrampicarsi su in alto, fino alla cupola, e dominare con lo sguardo tutto il centro storico. Solo sabato (alle 19) invece, sarà possibile partecipare ad una particolare visita guidata, seguita da una degustazione di vini Planeta. In chiesa, raggiungendo circa 40 metri d’altezza, si percorrerà il camminamento segreto della cupola, usato sempre dalle monache che scrutavano la città, senza essere viste. Prenotazioni: www.leviedeitesori.it. Ma sarà anche un’occasione per ri-scoprire la laboriosa cucina dell’antico monastero dei Benedettini (“esperienza” dalle 9 alle 16), con annesso il “ventre” (la dispensa) dove i monaci conservavano le derrate. E vi spiegheremo cosa c’entrano “I Vicerè” di De Roberto. Per chi invece vuole immergersi nel verde, c’è solo l’imbarazzo della scelta tra l’antico Herbarium universitario (visite alle 10, alle 12 e alle 15,30) a zonzo tra piante spontanee quasi estinte e lave millenarie; il Parco d’arte creato a San Giovanni La Punta da quella mecenate appassionata e artista lei stessa che fu Elena La Verde; o arrivare al Parco Paternò del Toscano, a Sant’Agata Li Battiati, speciale giardino roccioso a terrazze, progettato dal paesaggista Ettore Paternò, dove perdersi tra 42 specie diverse di palme. Tra i luoghi su prenotazione (www.leviedeitesori.it) non perdete la possibilità di salire all’inaccessibile cantoria e da lì, alla terrazza del monastero di San Giuliano (venerdì dalle 10 alle 16, sabato dalle 14 alle 16 e domenica dalle 10 alle 12); visitare il museo Diocesano arrivando sui camminamenti di Porta Uzeda oppure scendere nelle antiche terme romane sotto piazza Duomo (venerdì e sabato dalle 9 alle 12.40 e domenica dalle 10 alle 12.40); scoprire le “orme” della patrona a Sant’Agata al Carcere, nel luogo dove leggenda vuole sia stata imprigionata, (dalle 10 alle 11.30 e dalle 16 alle 17.30); meravigliarsi di fronte ai 78 “falsi” d’autore di Centuripe che il famoso archeologo Guido Libertini volle esporre tra i reperti del Museo di archeologia dell’Università (solo venerdì alle 10). Senza dimenticare che da Palermo partono i Viaggi dei tesori alla scoperta di Catania (info [email protected]).

Ed eccoci agli altri 50 luoghi visitabili – per l’ultimo weekend – di Ragusa, Modica e Scicli. E’ il primo anno che Le Vie dei Tesori e le Scale del Gusto, a Ragusa, si svolgono nello stesso weekend: da questa collaborazione scaturisce un percorso sensoriale che scende lungo le antiche scalinate, dalla città superiore ad Ibla, toccando i diversi luoghi aperti da Le Vie dei Tesori. Saranno aperte dalle 18 a mezzanotte, le torri campanarie della bellissima chiesa dell’Itria, con la cupola dove fioriscono eleganti iris; della chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, dove il campanile poggia su un tratto delle mura bizantine del castello di Ragusa. E, per la prima volta in assoluto, apre le porte la torre campanaria di Santa Maria delle Scale, sotto la quale si scopre una cappellina con un fonte battesimale cinquecentesco scolpito in un unico blocco di pece. Ma se Ragusa vale il viaggio, lo stesso si può dire di Modica dove è assolutamente da non perdere la visita alla fabbrica dove nasce il famoso cioccolato Bonajuto, l’antico fattojo dove scoprirete come si “frantumano” le fave di cacao e si utilizzano ordegni d’epoca. Visite alle 10, 11.30, alle 13 ( in inglese), 14.30, 15.30 e alle 17. Infine Scicli dove ci si muove tra chiesette rupestri, antiche cave, grotte scoscese. E dove è invece possibile partecipare ad una passeggiata (domenica alle 16) attraverso edifici pubblici e privati, veri esempi di committenze nobiliari, affidate ai migliori artigiani dell’epoca.