Un nuovo caso scuote l’Anas a Catania. Otto persone sono state arrestate dai militari del Comando provinciale della Guardia di finanza, su delega della locale Procura distrettuale.
In carcere il geometra Gaetano Trovato, di 54 anni, capo nucleo B del centro di manutenzione dell’area tecnica dell’Anas. Gli arresti domiciliari sono stati disposti per tre funzionari dell’Ente già coinvolti nel blitz anticorruzione del 20 settembre scorso: Riccardo Carmelo Contino, di 51 anni, Giuseppe Panzica, di 48, e l’ingegnere Giuseppe Romano, di 48. Un ingegnere dell’Ente, invece, è stato sospeso per un anno.
Sono agli arresti domiciliari per presunti reati di corruzione in concorso commessi nell’esecuzione dei lavori di rifacimento di strade statali della Sicilia orientale e centrale, quattro imprenditori: Roberto Priolo, 48 anni, dell’omonima azienda di Ciminna, Salvatore Truscelli, di 56 anni, dell’omonima impresa di Caltanissetta; Pietro Matteo Iacuzzo, di 50 anni, dell’Isap di Termini Imerese; Calogero Pullara, 40 anni, titolare dell’omonima ditta individuale, di Favara. Interdetto invece, dai pubblici uffici per un anno, l’ingegnere Antonino Urso, di 39 anni, capo centro manutenzione A dell’area compartimentale Anas di Catania.
L’inchiesta è il seguito dell’operazione ‘Buche d’oro’ del nucleo Pef della Guarda di Finanza di Catania su quelli che la Procura definisce come circuiti corrotti all’interno dell’Anas di Catania che vedono coinvolti dirigenti e funzionari responsabili della manutenzione di strade della Sicilia Orientale e imprenditori corruttori compiacenti.
I Pm parlano inoltre di “mercimonio e dazione di tangenti” con “illegittimi risparmi di costi consentiti alle imprese”.
Complessivamente sarebbero state state versate tangenti per circa 93mila euro.
La dirigenza di Anas, che non è coinvolta nei fatti scoperti dalla Procura e dalla GdF di Catania, ha collaborato e collabora attivamente con gli inquirenti.