Si chiama “Parlo di Te – Un viaggio musicale ispirato alla storia di Santa Maria Goretti” ed è il nuovo recital diretto dal maestro Paolo Li Rosi, con la regia del noto attore e cantautore Attilio Fontana, che sarà portato in scena per la prima volta a Vittoria sabato 19 ottobre alle ore 21, presso la parrocchia Santa Maria Goretti, nell’ambito dei festeggiamenti in onore della giovanissima martire.
Partendo dalla tragica storia della Santa, morta nel 1902 a seguito di un tentativo di stupro, lo spettacolo rientra in un importante progetto artistico finalizzato alla sensibilizzazione sul tema della violenza sulle donne e nasce da un’idea di Padre Andrea La Terra condiviso da tutto il comitato della parrocchia Santa Maria Goretti di Vittoria. La produzione musicale è a cura del M.stro Paolo Li Rosi, le musiche e i testi delle canzoni sono a firma di Paolo Li Rosi, Attilio Fontana e Franco Ventura. I testi dei monologhi, invece, sono stati scritti da Clizia Fornasieri, Betta Cianchini, Attilio Fontana, Michela Cassisi e Mariacristina Gionfriddo. Le musiche dei monologhi sono del maestro Li Rosi che, nel corso del recital, suonerà anche il pianoforte.
La conferenza stampa di presentazione dell’evento è in programma giovedì 17 ottobre alle ore 11.30 nei locali del Vescovado di Ragusa e i colleghi e le colleghe della stampa sono invitati/e a partecipare.
“In questo progetto, – spiega il maestro Paolo Li Rosi – come in tutti gli altri portati avanti fino ad oggi, la parte artistica abbraccia quella umana e i protagonisti sono i giovani, che ho voluto coinvolgere per dare loro la possibilità di affinare il proprio talento, assecondando le inclinazioni soggettive e accrescendo il livello culturale. Mi piacerebbe spronare le nuove generazioni a trovare uno scopo, una passione”.
La figura e il martirio della Santa diventano il punto di partenza per affrontare la tematica della violenza mediante il racconto di altre cinque donne. “Alcuni dei monologhi – aggiunge Li Rosi – sono stati scritti dalle ragazze stesse che li reciteranno, dato che da donne, anche se per fortuna non si sono mai trovate in situazioni simili, possono sicuramente approcciarsi al problema meglio di un uomo. Sono passati più di 100 anni dalla morte di Santa Maria Goretti, ma ci ritroviamo ancora oggi a parlare dello stesso terribile fenomeno, sinonimo di una società che, a livello culturale, si è involuta” ha concluso il Maestro, che ha voluto accanto a sé, per questo progetto, i musicisti che da sempre fanno parte della sua squadra. Le protagoniste, tutte artiste della MeoSchool, sono:
Michela Cassisi di Vittoria (RG)
Mariachiara Medico di Grammichele (CT)
Mariacristina Gionfriddo di Palazzolo Acreide (SR)
Noemi Vispo di Caltagirone (CT)
Roberta Cassarino di Comiso (RG)
Il coro è formato da:
Giovanni De Francesco
Simone Romano
Lorenzo Grosso
Alessia Ardì
Letizia Iacono
Eliana Mazzei
Attrice e voce narrante sarà Raffaella Esposito, alle chitarre ci sarà Gabriele Giummarra, al flauto Giovanni Giaquinta e al violoncello Chiara Giommarresi. Il musical diventerà poi un tour.
“L’idea di un recital nasce dalla volontà di far conoscere meglio la figura di questa santa bambina che, anche se piccola, perchè muore a 11 anni e 6 mesi, come tutti i santi è di grande attualità. Nella nostra società – dice Padre Andrea La Terra – si moltiplicano episodi di violenza sulle donne e diffondere quello che è stato il pensiero e lo stile di vita di questa ragazza, confrontandoli con la realtà dei giovani di oggi, penso possa far seriamente riflettere, date le scelte che, già in tenerissima età, ha saputo compiere. Leggendo gli scritti e le poche parole che ci sono arrivati attraverso la madre, e che risalgono all’interrogatorio del suo omicida (ndr: Alessandro Serenell, poi condannato a 30 anni di reclusione) e al processo di canonizzazione, si evince la chiarezza e la fermezza di questa ragazza, che sapeva cosa era importante e cosa voleva nella vita, soprattutto in tema di fede”.
“Quando ci è stato proposto questo progetto, – aggiunge Attilio Fontana – ci siamo chiesti quale fosse il modo migliore per veicolare un’immagine tanto innocente, un simbolo di purezza così grande, e abbiamo pensato che la cosa più giusta fosse partire proprio dalla figura della Santa. Attraverso di lei, la violenza che l’ha uccisa e il perdono che l’ha resa martire e santa all’interno di una umanità maschile e crudele, Maria Goretti diventa la santa di tutte le donne che subiscono lo stesso orrore e la stessa ferocia. Nell’opera la Santa va a trovare queste donne, le accarezza, lenisce il loro dolore e infonde loro forza e coraggio. La musica cerca di alleviare le ferite, ma ci fa capire in quanti modi la violenza ci può toccare. Nell’epoca dell’usa e getta, – conclude – tornare al passato e a questa bimba così pura ci può e ci deve fare riflettere”.