Stupro a Vittoria, resta in carcere Sergio Palumbo

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Immagine tratta da facebook

Rimarrà in carcere Sergio Palumbo, il vittoriese che qualche settimana fa aveva sequestrato una ragazza e poi l’aveva violentata.

Il Tribunale del riesame di Catania ha rigettato la richiesta di scarcerazione confermando l’ordinanza di custodia cautelare in carcere a seguito dei gravi indizi di colpevolezza nei suoi confronti.

Di queste ore le parole dell’avvocato Luca Stazzulla, legale della donna: “Il rigetto della richiesta di modifica dell’Ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’indagato, è stata ben accolta da parte della mia assistita, la quale nonostante ancora gravemente ferita nell’anima, non ha mai minimamente dubitato sull’attività di indagine svolta da parte degli organi inquirenti e alla quale la stessa intende rivolgere un particolare ringraziamento, per la vicinanza mostrata sia nell’immediatezza dei fatti, sia successivamente. Il Tribunale del Riesame di Catania ha confermato il provvedimento restrittivo emesso dal gip presso il Tribunale di Ragusa, confermando tanto la gravità indiziaria quanto le esigenze cautelari indicate dal giudice Ibleo”. Il legale ha comunicato gli esiti alla donna. “Mi ha riferito che ad oggi nonostante il tempo trascorso da quei tragici fatti, si sente il cuore ‘lacerato’, ferita questa ancora più dolente da quando è venuta a conoscenza del fatto che l’indagato, già in precedenza e negli stessi luoghi si era reso gravemente responsabile per dei fatti simili, e per il quale il Tribunale di Ragusa aveva già emesso nei suoi confronti una sentenza di condanna, seppur ad oggi non irrevocabile poiché oggetto di relativa impugnazione. Adesso attendiamo la chiusura delle indagini, auspicando in una celere definizione del procedimento e confidando nell’applicazione di una pena efficace ed effettiva nei confronti dell’autore di questi gravi fatti. Affinché questo monito sia efficace, non è tanto importante la severità, quanto la certezza della pena. La sicurezza sociale tanto richiesta, soprattutto nei luoghi in cui si verificano tali gravi fatti si raggiunge solo se c’è un processo celere con una pena certa, efficace ed effettiva.

La mia assistita, confidando ancora una volta nell’operato della Giustizia; è assolutamente certa del fatto che una pena efficace ed effettiva possa dissuadere chiunque dal commettere in futuro simili gravi episodi di cui lei stessa purtroppo è stata vittima”.