I lavoratori della Cooperativa Ragusana Operai San Giorgio occupati presso lo stabilimento Versalis di Ragusa, iscritti a FILT-CGIL e CUB Trasporti, si sono riuniti in assemblea mercoledì 18 settembre per fare il punto della vertenza in atto da mesi con la Coop.
“I lavoratori – si legge in una nota a firma di Pippo Gurrieri e Giuseppe Incatasciato – da tempo denunciano l’applicazione di un contratto collettivo nazionale (Servizi di pulizia e servizi integrati) sfavorevole rispetto a quello applicato dalla precedente ditta appaltatrice (Trasporto merce e logistica), con conseguente forte perdita salariale di oltre 200 euro al mese. Secondo gli operai, la Coop. avrebbe dovuto applicare il contratto “merce e logistica” o, in alternativa, corrispondere agli operai l’equivalente salario percepito in precedenza, attraverso un adeguato inquadramento nel nuovo contratto.
Inoltre la Coop. sin dall’inizio del suo insediamento ha adottato una politica di discriminazione salariale, dividendo i lavoratori, nonostante svolgano tutti la medesima mansione.
Le organizzazioni sindacali si sono impegnate a perseguire ogni via pur di arrivare a una soluzione della vertenza: sono stati coinvolti l’INPS e l’Ispettorato del Lavoro, Versalis, la Legacoop e la Prefettura, sono stati organizzati scioperi, sit-in e flash mob. Ma invano: la dirigenza della Coop., pur avendo ammesso la perdita salariale dei lavoratori, non si è voluta accordare. Versalis, società committente, di fatto omette di vigilare sul rispetto dei contratti di lavoro presso le ditte appaltatrici occupate nei propri cantieri, favorendo un gioco al ribasso che diventa un gioco al massacro per le condizioni dei lavoratori. Legacoop finge di non accorgersi della palese violazione dei diritti degli operai compiuti da una propria affiliata. La Prefettura, dopo una serie di incontri, ha dovuto prendere atto della chiusura da parte della Coop a qualsiasi ipotesi di accordo dignitoso che sanasse le forti perdite subite dai lavoratori.
L’assemblea pertanto decide di proseguire lo stato di agitazione, e si riserva di intraprendere prossimamente una serie di azioni fino all’ottenimento della giustizia economica negata”.