L’ultima eruzione dell’Etna, avvenuta tra giorno 27 e giorno 28 luglio, ha regalato a tutti gli appassionati di natura, vulcanismo e fotografia uno spettacolo maestoso con due colate di lava che si sono sviluppate presso il Nuovo Cratere di Sud est accompagnate da fenomeni stromboliani con emissioni di ceneri e lapilli incandescenti.
Fin qui nulla di diverso da precedenti fenomeni effusivi che hanno caratterizzato il Nuovo Cratere di Sud Est.
Uno spettacolo ben più maestoso invece si è presentato agli occhi e alla macchina fotografica del noto astrofotografo siciliano Dario Giannobile.
Dario racconta: “Quel giorno programmavo già di recarmi sul versante ovest dell’Etna in località Piano dei Grilli (Bronte) per riprendere il vulcano impreziosito dal sorgere della Luna in congiunzione con Aldebaran, stella principale della costellazione del Toro.
Quella mattina ho appreso dai media che l’Etna aveva ripreso l’attività, cosa di cui ero felice contando di riprendere il bagliore rossastro nel cielo, qualche sbuffo del cratere di sud est e, ovviamente, parte della colata vista di profilo sul versante sud del vulcano. Recatomi sul posto, con mia grande sorpresa, ho potuto osservare che sulla montagna si erano formate anche delle nubi lenticolari che, solo dal versante ovest, si allineavano prospetticamente con il cono vulcanico!”.
Le nubi lenticolari sono nuvole che si formano quando il vento incontra una montagna o un vulcano che ne alterano il percorso. È un po’ come se si formassero nell’atmosfera delle onde non molto dissimili da quelle che si formano quando un sasso viene lanciato in uno stagno. Quando dell’aria umida staziona sopra la cima della montagna, con l’interazione di queste onde, si formano le nubi lenticolari che, anche se in continuo movimento, sembrano immobili sul cielo.
L’astrofotografo ha potuto quindi immortalare in uno stesso scatto la Luna in luce cinerea, la congiunzione con la stella Aldebaran, il bagliore lunare che illuminava a più riprese la nube lenticolare, spesso creando delle iridescenze sul bordo, l’eruzione dell’Etna e la colata lavica sul profilo destro del vulcano.
Lo scatto non è passato inosservato alla NASA che, ancora una volta, si è lasciata incantare da una delle meraviglie della nostra Sicilia e dell’Italia, scegliendo l’immagine come fotografia astronomica del giorno APOD (Astronomy Picture Of the Day). L’immagine dell’Etna, Patrimonio Unesco dell’Umanità, verrà pubblicata su tutti i canali web e social dell’ente spaziale americano e farà il giro del mondo promuovendo le bellezze della nostra terra. Non è la prima volta che l’Etna incanta la NASA. Era già successo in passato per uno scatto altrettanto bello realizzato dall’astrofotografa Marcella Giulia Pace. L’Etna non ha soltanto stregato la NASA ma anche l’osservatorio astronomico di Greenwich che ha scelto tra le fotografie più belle del suo prestigioso concorso fotografico uno scatto realizzato dalla regista Alessia Scarso. Tutto ciò è frutto della bravura e della passione verso l’astrofotografia paesaggistica di tantissimi appassionati italiani, dello sforzo divulgativo svolto dall’Unione Astrofili Italiani che giornalmente si sforza di promuovere l’astronomia in Italia ma soprattutto è frutto delle bellezze naturalistiche e paesaggistiche del nostro paese di cui dobbiamo essere tutti fieri. Anche il cielo è una risorsa naturale da valorizzare! In altri paesi si assiste alla nascita di vere e proprie riserve “Dark Sky” dove gli appassionati possono godere di un cielo buio in cui potere osservare le innumerevoli stelle e la via lattea quasi completamente scomparsa dai nostri cieli a causa dell’inquinamento luminoso. Per preservare la bellezza del cielo, insieme a quella delle nostre terre, è necessario utilizzare una illuminazione che sia efficiente, che valorizzi l’atmosfera e l’arte dei nostri borghi ma al contempo che sia discreta e rispettosa della bellezza del cielo.
Infine, alla domanda: “Quale altro luogo della sua Sicilia vorrebbe fotografare?”, Dario risponde: “Vorrei avere la possibilità di fotografare in notturna il Teatro di Andromeda in collaborazione con i suoi proprietari e fare in modo che venga conosciuto non solo in Italia ma anche in tutto il mondo”. Per il momento, a Dario va il merito di essersi trovato al posto giusto e al momento giusto sapendo cogliere e valorizzare l’opportunità che gli si è creata.