Con delibera n.428 dell’1 luglio 2018, l’Amministrazione comunale Cassì, a quanto pare in continuazione amministrativa con le politiche di cementificazione di qualche suo predecessore, propone al Consiglio comunale una enorme variante al Prg in zona agricola per l’insediamento di 11 strutture alberghiere situate in zona Monte Renna (a metà strada tra Ragusa e Marina di Ragusa), in zona Piombo, e nelle contrade adiacenti Marina di Ragusa.
E’ una storia lunga 10 anni quella che viene portata alla luce dal consigliere comunale di Ragusa Prossima Gianni Iurato. “La Giunta municipale, con delibera n. 358 del 6 agosto 2010, allora sindaco Dipasquale, e successivamente anche il Consiglio comunale con delibera n. 83 del 22 settembre 2010 – racconta Iurato – approvano un “Avviso pubblico per manifestazione di interesse alla realizzazione di strutture alberghiere nel territorio comunale di Ragusa”. Nell’avviso furono definiti i criteri gli indici e i parametri costruttivi da tenere conto nella presentazione dei progetti proposti dai privati. Le richieste dei privati pervenuti allora al Comune furono in tutto 24”.
“Con delibera n.37 del 6 giugno 2012 – continua Iurato – il Consiglio comunale si esprimeva sull’ammissibilità dei 24 progetti presentati con il seguente risultato: 5 progetti non ammissibili; 9 progetti ammessi con riserva e a condizione della loro compatibilità con i vincoli previsti dal Piano paesaggistico della provincia di Ragusa; 10 progetti ammissibili. Con delibera n.14 del 16 febbraio 2015, il nuovo Consiglio comunale ritenne di procedere a un nuovo riesame della decisione presa con la delibera n.37 del 6 giugno 2012. Praticamente e in sintesi, dà mandato all’Amministrazione comunale, sindaco in carica Piccitto, di procedere ad una nuova valutazione dei progetti che tenga conto dei vincoli ambientali e non ambientali, e di prevedere, per i progetti non ammessi, la restituzione del contributo versato alle ditte per i costi relativi alle procedure di variante al Prg compresa la Vas (Valutazione ambientale strategica)”.
“Con delibera n. 54 del 25 giugno 2015 – spiega ancora Iurato nel suo racconto – lo stesso Consiglio comunale faceva propria la delibera di Giunta (emendata) n.197/2015, ove venivano ritenuti ammissibili 12 progetti (una di queste 12 ditte inserita con riserva) per la realizzazione di strutture alberghiere nel territorio agricolo comunale di Ragusa previa variante al Prg, tenendo conto dell’apposito regolamento-norme tecniche di attuazione allegate e della nuova valutazione effettuata dagli uffici tecnici comunali. Trascorre quasi 1 anno e la Regione Sicilia con decreto assessoriale n. 1.346 del 5 aprile 2016 approva il nuovo Piano paesaggistico degli Ambiti 15 – 16 – 17 ricadenti nella Provincia di Ragusa. A questo punto il Comune di Ragusa (sindaco Piccitto), prendendo atto dell’approvazione da parte della Regione Sicilia del nuovo Piano paesaggistico, con 3 apposite note, anche correttive degli atti già trasmessi precedentemente al 5 aprile 2016, datate tra giugno-luglio 2016, avvia la consultazione e la procedura Vas con l’assessorato regionale Territorio e Ambiente. Dei 12 progetti, la Vas per motivi sostanziali ne boccia 1, in quanto questa struttura turistica avrebbe interferito con i “Corridoi ecologici della vallata del Fiume Ippari e residui dunali Sicilia Orientale”, secondo la Regione di rilevante interesse naturalistico e paesaggistico. Un altro progetto invece viene ammesso con riserva, in quanto è interessato da ricorsi in itinere, nelle more della trattazione di merito della Giustizia Amministrativa (ricorsi n.642/2010 – n.1.438/2015 – n.344/2017). Praticamente, oggi, con delibera di Giunta n. 428 dell’1 luglio 2019, il sindaco Cassì trasmette alla valutazione dell’attuale Consiglio comunale la proposta di inserire le strutture alberghiere nel territorio agricolo comunale di Ragusa previa variante al Prg. Su 24 iniziali, le strutture ammesse oggi sarebbero in tutto 10 + 1 con riserva. Ecco perché mi chiedo, alla luce delle suddette premesse, se a distanza di 10 anni tutte le 11 ditte sono ancora interessate a costruire e, ancora, se dietro a questa variante non vi è anche una semplice operazione di speculazione edilizia visto la natura della ragione sociale del 50% degli ammessi. E, ancora, mi chiedo quale sia l’interesse politico dell’Amministrazione Cassì, ripeto l’interesse politico, a non salvaguardare dal punto di vista ambientale il nostro caratteristico territorio agricolo e paesaggistico visto che sono già in itinere i preparativi per la consultazione dello schema di massima del nuovo Prg approvato sempre dalla Giunta Cassì l’1 agosto 2019. Vorrei capire, insomma, che cosa spinge politicamente l’Amministrazione Cassì ad avallare insieme al Consiglio comunale una specifica scelta assurda della passata “pianificazione” urbanistica a macchia di leopardo (iter iniziato nel 2010), dove sostanzialmente è il cittadino direttamente interessato, insieme all’amministrazione, che chiede di modificare la destinazione di specifiche particelle di aree agricole e non intere “anonime” aree. Vorremmo capire se, alla luce della variante proposta, potrebbe essere utile in una discussione di carattere generale interrogarsi sulle odierne eventuali potenzialità urbanistiche sostenibili di Marina, ma anche sullo stato di fatto (con i Peep già realizzati). Marina di Ragusa deve essere finalizzata ad una sostenibile residenza civile o deve ancora trasformarsi in volano di rilancio turistico di massa? E se domani una qualsiasi Amministrazione, seguendo esattamente questo iter di variante al Prg su zona agricola, avviasse un avviso pubblico per manifestazione di interesse riguardante per esempio, e ripeto per esempio, la costruzione ex novo di altri alberghi, piuttosto che campi sportivi o piscine coperte, centri benessere, ecc. ecc., dove andrebbe a finire la titolarità e la responsabilità del pubblico che per vocazione deve pianificare la destinazione urbanistica di un intero territorio e non di una pianificazione del tipo “alla bisogna” procedendo con varianti al Prg?”.
Iurato conclude il proprio intervento con un appello al sindaco. “Molti cittadini, io compreso – sottolinea Iurato rivolgendosi a Cassì – in questo anno abbiamo confidato in lei, sempre garbato, attento, e con tante buone intenzioni. Come Ragusa Prossima abbiamo scelto di darle il tempo necessario per immedesimarsi nella macchina amministrativa e di predisporre e realizzare il suo primo Bilancio. Siamo stati leali con la città e con il sindaco e non abbiamo fatto volutamente ostruzionismo pretestuoso. E continueremo con questo atteggiamento, è comunque nella nostra natura. Ma non ci dia motivo di ricrederci: questa richiesta di variante al Prg su terreno agricolo oltre ad essere un atto urbanistico tecnicamente retrogrado, è un atto amministrativo da Prima Repubblica che non le appartiene politicamente, e credo neanche concettualmente, avendo apprezzato in questo anno la sua sensibilità su certi temi. Non c’è motivo di dare continuità amministrativa ad atti discutibili, molto discutibili, partoriti da altri che hanno avuto una visione urbanistica del nostro territorio in cui il cemento era la propria linea guida. Come questo che risale al 2010. Ecco perché chiedo con convinzione di ritirare l’atto. Lei l’1 agosto 2019 ha approvato lo Schema di massima del nuovo Prg. Bene, sia quello lo strumento urbanistico privilegiato, insieme al Piano particolareggiato dei centri storici, dove in Consiglio potremo confrontarci e leggere in esso le libere scelte urbanistiche ispirate dal suo programma e dalla sua visione di città. E di confrontarci democraticamente su scelte urbanistiche di carattere generale e non su scelte urbanistiche particolari”.