La Polizia di Stato a seguito dell’arrivo di giorno 31 luglio di 115 migranti ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di altri 2 scafisti di origini sudanesi di 18 e 21 anni.
Secondo i testimoni è lui che ha condotto l’imbarcazione partita dalle coste tunisine questa volta. Il responsabile del delitto previsto dall’art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, concorreva con altri soggetti presenti in Libia al fine di trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per averle sottoposte a trattamento inumano e degradante.
I migranti dopo il loro arrivo ad Augusta sono stati fatti scendere e poi trasferiti con autobus a Pozzallo dove sono stati presi in carico ed ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati e identificati dalla Polizia Scientifica. L’Ufficio Immigrazione ha avviato anche le pratiche inerenti la loro posizione in ordine alle norme sul testo unico per l’immigrazione.
MODALITA’ DI ARRIVO IN ITALIA
Il 25.07.2019 la Centrale Operativa nazionale inviava la nave “Gregoretti” al fine di dare supporto al pattugliatore “Monte Sperone” che aveva soccorso un gommone con 91 migranti a bordo ed alla motovedetta CP 319 che aveva soccorso una barca in legno con 48 migranti a bordo.
Subito dopo il soccorso alcun migranti venivano fatti sbarcare per esigenze sanitarie ed i minori subito dopo. Alle ore 16.30 del 31.07 venivano fatti scendere i 115 migranti per essere trasportati a mezzo Pullman presso l’Hotspot di Pozzallo per le operazioni di identificazione, ove giungevano intorno alle ore 18,30.
LE INDAGINI
Gli uomini della Polizia di Stato – Servizio Centrale Operativo, Squadra Mobile Questura di Ragusa e Siracusa – hanno investigato in ordine alle modalità di ingresso irregolare di due natanti.
Ieri erano state concluse le indagini in ordine al gommone condotto da un gambiano ed un senegalese, entrambi accompagnati in carcere al termine delle operazioni.
Questa notte, dopo più di 24 ore di attività investigative mai interrotte, gli uomini della Polizia di Stato hanno individuato gli altri due scafisti. Secondo i testimoni sono loro che hanno condotto una barca in legno di piccole dimensioni, favorendo l’ingresso irregolare di 48 centro africani.
Grazie al lavoro senza sosta di un team di poliziotti specializzati per il contrasto dell’immigrazione clandestina è stato possibile sottoporre a fermo i due indagati. Sono state raccolte tutte le dichiarazioni dei passeggeri (con il prezioso ed imprescindibile supporto degli interpreti) che non hanno avuto alcun dubbio rispetto alla condotta degli scafisti.
Anche questi migranti hanno raccontato di essere partiti dalla Libia dopo mesi di permanenza nelle connection house. Questa volta hanno pagato in media 1.300 euro cadauno per raggiungere l’Europa. Gli scafisti hanno condotto il natante per un paio di giorni prima di essere soccorsi ed avevano in uso un navigatore satellitare ed una bussola.
I testimoni anche questa volta hanno descritto con molta precisione il ruolo dei due scafisti, uno era al timone e l’altro alla bussola e si davano il cambio ogni tanto.
Le indagini sull’arrivo irregolare di tutti i migranti sono adesso concluse e gli scafisti a giorni saranno condotti davanti al Giudice per le Indagini Preliminari per l’udienza di convalida.