Vittoria in un lutto senza fine. Tre giorni dopo i funerali di Alessio, questo pomeriggio si sono celebrati, nella Basilica di San Giovanni, quelli del cuginetto Simone.
Tantissime le persone presenti sia in chiesa sia nel piazzale antistante, per dare l’ultimo saluto al bambino e stringersi al dolore della famiglia.
A celebrare il rito il vescovo mons. Carmelo Cuttitta, anche questa volta con evidente commozione.
Dopo aver salutato le autorità intervenute, il vicepremier Di Maio e il presidente della Regione Nello Musumeci, ha elargito parole di conforto.
«Grazie Padre perché hai rivelato queste cose ai piccoli. Venite a me voi che siete stanchi e oppressi e vi darò ristoro. Noi siamo stanchi dei momenti difficili che stiamo vivendo, siamo stanchi di andare alla rinfusa senza mai trovare le soluzioni perché queste cose che accadono non accadano più. Saremo nella gioia quando potremmo condividere fraternamente tutto ciò che abbiamo. Gesù viene sulla terra per salvare tutti gli uomini e nessuno di noi può essere perduto.
Simone aveva ricevuto la prima comunione come Alessio e all’improvviso tutto cambia. Alzo il mio grido per infondere coraggio e forza ai genitori amici e parenti di Simone e Alessio. La responsabilità di queste tragedie familiari vanno tenute in conto, bisogna educarci affinché non si metta in pericolo la nostra vita e quella degli altri.
Facciamo appello alla nostra fede perché solo la fede può darci la speranza. Il Signore ci consolerà e a voi genitori darà la forza di andare avanti.
Alessio e Simone sono certamente con il Signore. Come può Dio permettere tanti crimini e tante tragedie? Bisogna farsi queste domande per capire la condotta di Dio.
Dio lascia a tutti noi il tempo per convertirci. Solo il Signore Gesù può sciogliere i legacci della morte. Alessio e Simone sono nella vita eterna di Dio».
È intervenuta anche il Provveditore agli Studi Filomena Bianco.
«Per la seconda volta a distanza di 3 giorni, a ridare il saluto in qualità di provveditore agli studi di Ragusa, questa volta è a Simone… domenica scorsa ad Alessio. Porto il mio abbraccio, affettuoso e accorato, all’altra mamma e all’altro papà, ai nonni, familiari e alla comunità scolastica. I nostri bambini sono qui con la maglietta con il viso di Simone. Non è facile e non è semplice. Parlo con il cuore di madre, non ce la faccio a parlare da burocrate. Oggi voglio aggiungere una cosa, voglio parlare da cittadina, ringrazio il Ministro e il Governatore. Domenica francamente mi sono sentita un po’ sola istituzionalmente. La mafia ha paura della scuola e della cultura, se è vero che in questi territori di frontiera è più facile comprare un Suv che un libro, ed è difficile fare qui i docenti e i dirigenti scolastici, qui diventa una sfida quotidiana, una lotta continua. Noi ci saremo come prima e più di prima.
Ringrazio il ministro Di Maio che ha chiesto al termine del rito, un incontro con insegnanti e bambini, un fatto che avviene molto di rado. Mi rivolgo alle famiglie di Simone e Alessio, voi avete cresciuto due bambini modello, educati, rispettosi, generosi, impegnati in tantissime attività. Questi due bambini profumano di dignità.
Si è raggiunto un punto di non ritorno, che va oltre l’indignazione. Noi a scuola vogliamo banchi pieni di bimbi e di vita».
All’uscita del feretro tanti palloncini bianchi a forma di cuore sono volati in cielo mentre i bambini urlavano: “Ciao Simone”.