Lo scrittore siciliano è morto oggi all’età di 93 anni a Roma, dopo esser stato ricoverato lo scorso 17 giugno all’ospedale Santo Spirito per un arresto cardiaco.
Questa mattina l’Italia ha perso un prezioso intellettuale e un grande uomo. Camilleri è morto a Roma e lascia un enorme vuoto in tutti noi siciliani. Grazie a lui la nostra Isola negli ultimi anni aveva riacquistato dignità, perchè con le sue storie, specie quelli del commissario di Vigata, aveva raccontato di una terra fiera, bella e ricca di contraddizioni.
Un uomo che con garbo e coraggio aveva sempre saputo narrare la storia, passata e presente, non tirandosi mai indietro, neanche negli ultimi tempi quando ormai la vista lo aveva abbandonato. Invece anche da questa situazione aveva tratto forza, portando in scena al Teatro Greco di Siracusa Tiresia, l’indovino tebano cieco che compare già nell’Odissea per indicare a Ulisse la via del ritorno.
E anche negli ultimi giorni prima del ricovero aveva fatto sentire la sua voce, criticando le scelte politiche con cui pensava, l’Italia stesse facendo un gran passo indietro.
La sua carriera da scrittore iniziò quasi in sordina, con la pubblicazione de “ll corso delle cose nel 1978” e continuò in tutti questi anni alternando ai romanzi storici i gialli di Montalbano. Continuerà anche dopo la sua morte: c’è un altro Montalbano in attesa di essere pubblicato.
Ci mancherai Maestro, senza di te la Sicilia ha perso un pezzo della sua bellezza.