Iscrizione a biblioteca ‘negata’ alla bimba ivoriana. Per un ‘cavillo’ burocratico

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L’indagine interna era scattata già qualche giorno fa, quando la volontaria, Martina Nicastro, aveva scritto al sindaco, Peppe Cassì, per denunciare l’accaduto.

La relazione sul tavolo del sindaco non è ancora arrivata. Ma pare che in biblioteca giustifichino così il diniego all’iscrizione della bambina: per regolamento i bambini devono essere accompagnati dal genitore o dal tutore che deve firmare l’iscrizione. In questo caso la volontaria non era la tutrice né il genitore e, pertanto, non poteva firmare l’iscrizione.

I libri, però, sarebbero stati dati in prestito alla bimba, a nome della volontaria.

Questo, almeno, quanto trapela, perché non c’è ancora la relazione ufficiale.

Non sarebbe un caso di razzismo, quindi, ma una questione di puntiglio, di cavilli, forse di buonsenso.

Si sarebbe potuto risolvere in altro modo? Indubbiamente sì, ma alla biblioteca di Ragusa ci sono non pochi problemi da risolvere. A iniziare dal personale.