A distanza di oltre un anno dal fulmine giudiziario che infuocò la campagna elettorale cittadina, Maurizio Tumino, che ai tempi correva come candidato a sindaco per il centrodestra, è stato assolto dall’accusa di appropriazione indebita “perché il fatto non sussiste”.
L’ingegnere Maurizio Tumino era stato raggiunto da un decreto di citazione a giudizio emesso dalla Procura della Repubblica di Ragusa nell’aprile 2018, con il quale è stato chiamato a rispondere dell’accusa di appropriazione indebita commessa in danno di un altro imprenditore. Il sui difensore, avvocato Fabrizio Cavallo, aveva chiesto che venisse giudicato con le forme del rito abbreviato. Il Tribunale di Ragusa, all’esito dell’udienza celebratasi il 22 maggio scorso, ha prosciolto con formula piena l’imputato da ogni accusa. “È emerso, non dalle parole ma da precisi atti processuali – ha dichiarato Tumino – che è stata condotta una campagna diffamatoria nei confronti della mia persona col solo scopo di mettere fuori gioco il candidato che sembrava più credibile e preparato. Lo dissi per tempo che tutto si sarebbe risolto in una bolla di sapone però non posso biasimare neppure la gente di Ragusa per aver voluto dare seguito a una notizia che sulla stampa ebbe molta eco. La verità è venuta fuori, il tempo è il miglior giudice. La settimana scorsa il Tribunale di Ragusa ha sancito la mia estraneità ai fatti. Ed allora mi domando, perché questo processo è iniziato? Qualcuno probabilmente ha voluto inquinare campagna elettorale e raccontare alla gente di Ragusa quello che non sono. Al tempo li definii sciacalli, vigliacchi e carogne e non ho certamente mutato giudizio. Sono stati sciacalli e vigliacchi, come quegli avvocati che acquistano alle aste giudiziarie le case della povera gente che si trova in difficoltà. A questo possono essere paragonati”.
Al di là degli esiti delle amministrative, Tumino ha denunciato anche il dolore che questa vicenda ha recato alla sua famiglia. Un anno durante il quale l’ex consigliere comunale si è concentrato sul lavoro, anche se precisa: “Non mi sono sottratto a guardare cosa ci succede attorno, in termini di azione amministrativa, e con amarezza registro che le cose che dicevo in campagna elettorale poi si sono dimostrate verità. Per poter amministrare occorre avere capacità. È inutile passeggiare e tagliare nastri se poi non si ha una visione di insieme di quella che deve essere la Ragusa del domani. Un anno di attività amministrativa non ha portato a nulla. Non ho registrato alcuna inversione di tendenza. Del sindaco Piccitto dicevo che era una brava persona ma che non aveva capacità nell’amministrare. Di questa amministrazione posso dire che si sta caratterizzando per l’inadeguatezza assoluta nel gestire la cosa pubblica. Alcuni esempi? È passato quasi un anno dall’elezione del primo cittadino ed i temi importanti non sono stati nemmeno sfiorati. La revisione degli strumenti urbanistici non è stata presa in considerazione, c’è una disattenzione assoluta per le fasce più deboli, per non dire quello che è sotto occhi di tutti, al di là dei proclami la città è più sporca rispetto al passato”.
[Fonte La Sicilia]