“Liberaci dai nostri mali”. Sabato la presentazione del libro di Katya Maugeri

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Un’indagine che va oltre il reato, quella realizzata dalla giornalista siciliana Katya Maugeriin “Liberaci dai nostri mali. Inchiesta nelle carceri italiane: dal reato al cambiamento”, con la prefazione di Claudio Favae la postfazione del giornalista de “La Repubblica”, Salvo Palazzolo, edito dalla Villaggio Maori Edizioni. Un viaggio inchiesta nelle carceri, arricchito dal progetto fotografico di Alessandro Gruttadauria.

Sette detenuti raccontano le loro storie, i loro errori, le loro debolezze, i rimpianti e la speranza di costruire un nuovo progetto di vita. L’autrice indaga le vite dietro le sbarre di chi, oltre agli errori commessi e l’etichetta di «carcerato», rimane un essere umano. Non c’è assoluzione nelle sue riflessioni: nelle sue «ore d’aria» annota le sue emozioni di intervistatrice e riesce a raccontare le difficili condizioni psichiche di chi ha commesso un reato, e di chi, fuori da una cella, ha lasciato rimpianti e sogni.

Il libro sarà presentato a Ragusa, sabato 1 giugno alle 17 nei Laboratori teatrali Bottega dell’Attore di Germano Martorana in via Ercolano 55.

A dialogare con l’autrice, Chiara Cultraro mediatrice penale minorile, socia Aimepe, Dina Cassarino assistente sociale e presidente dell’associazione Cad – centro ascolto del disagio e Valentina Guerrieri, assistente sociale e vicepresidente Cad.

Letture a cura di: Germano Martorana (attore regista e direttore artistico della Bottega dell’attore di Ragusa).

Tra le tematiche affrontate, la tossicodipendenza, con il contributo del Centro di solidarietà Il Delfino di Cosenza, la criminalità organizzata, la giustizia riparativa, la triste realtà dei suicidi in carcere, con la testimonianza di Pino Apprendi, presidente di Antigone Sicilia e le riflessioni di Mario Conte, consigliere Corte d’Appello di Palermo.

“Liberaci dai nostri mali” non è solo un’inchiesta: è il racconto di una realtà di cui bisognerebbe avere coscienza, superando sbarre, muri e pregiudizi.