‘Benedetto’ Inferno, quel ‘tesoro’ dimenticato sotto i nostri piedi

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Quelle bestemmie li avranno, forse, spediti dritti all’inferno. Loro che, nell’oscurità della pancia della terra, estraevano i «semi» della rinascita. Con la vernice rossa una scritta che ammonisce chi invoca «invano» il nome di Dio, come le esortazioni del sommo poeta che, secoli prima, pennellava nella Commedia i «ritratti» dei sommersi e dei salvati.

Occorre chiudere gli occhi un attimo, ripensare ai ricordi dei più anziani, ai racconti tramandati quasi con parsimonia, prima di godere di uno spettacolo straordinariamente bello: l’Inferno di Dante, nelle latomie di Cava Gonfalone, prodotto da «Buongiorno Sicilia». Quello scrigno di storia che i ragusani hanno sotto i piedi e che, un’ignavia diffusa (è proprio il caso di dirlo), ha lasciato in abbandono, nonostante gli enormi costi economici per ricavarci finanche un’arena che il mondo ha potuto vedere nel «Commissario Montalbano».

Lì, in quelle cave da cui è stata ricavata la pietra che ha fatto Ragusa nel post terremoto del 1693, il regista Giovanni Anfuso ha fatto vivere la prima cantica della Divina Commedia. Con sapienza e ingegno, ha restituito la profondità dei dialoghi nel racconto di una storia narrata come per «quadri». Beatrice, Dante, Ulisse, il conte Ugolino, Paolo e Francesca, hanno avuto per «palcoscenico» quelle cave di pietra dove generazioni e generazioni di ragusani hanno imprecato e sperato, non di rado lasciando la vita.

Quella pietra calcarea che fu «pane» e sudore è cornice e «protagonista» di tutto il racconto. E ora, dopo questa straordinaria iniziativa, non potrà più restare seppellita all’inferno. Straordinario tutto il cast: Liliana Randi (narratrice), Corrado Drago (turista e Caronte), Angelo D’Agosta (Dante), Ivan Giambirtone (Virgilio), Giovanna Mangiù (Francesca da Rimini e Messo dal Cielo), Luciano Fioretto (Ulisse) e Davide Sbrogiò (Conte Ugolino). Ci sarà poi un gruppo di artisti del fuoco guidato da Salvatore Scandura. Gli undici danzatori (Diletta Capodicasa, Giulia Digrandi, Adriana Ferrera, Arianna Ferrera, Michael Giannì, Diego La Rosa, Sarah Licitra, Lorena Nastasi, Mariaelena Pellegrino, Chiara Pistritto, Alessandra Puntillo). I costumi sono di Riccardo Cappello, le musiche di Nello Toscano e le coreografie di Fia Di Stefano. Le insenature nella roccia, perfettamente sottolineate dal gioco di luci di Davide La Colla, valorizzano l’acustica e le musiche di Nello Toscano.