Da Palermo si attende una decisione che potrebbe apportare una sostanziale modifica al Piano particolareggiato esecutivo dei centri storici approvato dalla Regione e pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel gennaio del 2013. La decisione è attesa non dalla Regione, ma dal Tar Palermo a cui si era rivolto il Comune di Ragusa e, con un analogo provvedimento, anche un gruppo di cittadini del centro storico. Il ricorso riguarda la «modifica» effettuata dalla Regione in sede di approvazione dello strumento adottato dal consiglio comunale. L’assessorato regionale, infatti, aveva «cassato» l’emendamento al Piano votato dall’aula che consentiva una serie di interventi nell’edilizia di base, anche con demolizioni e accorpamenti di unità edilizie per ricavare abitazioni più rispondenti alle necessità dei residenti. Un tentativo, era stato spiegato sin da subito dal Comune e dai provati che avevano presentato i ricorsi, di frenare l’emorragia verso la periferia a danno di un centro storico sempre meno abitato. Una tesi largamente accolta in città, anche se non da tutti. Nonostante il ricorso presentato già nel 2013, i giudici amministrativi non si erano ancora pronunciati, fino a un ulteriore sollecito pervenuto dalle parti interessate. E così, nel dicembre 2018, il Tar aveva fissato l’udienza per il 17 maggio di quest’anno, richiedendo una relazione per «accertare quale sia l’attuale situazione di fatto e pertanto acquisire, dall’Amministrazione ricorrente e da quella resistente, documentate relazioni sui fatti di causa, nelle quali si evidenzino i nuovi strumenti pianificatori eventualmente approvati o in corso di approvazione, che potrebbero determinare il superamento di quello attualmente impugnato». Il Comune ha inviato la necessaria documentazione e ha ribadito la propria richiesta nell’udienza del 17 maggio, tramite l’avvocato Sergio Boncoraglio. Si chiede che venga annullato il decreto di approvazione nelle parti in cui «elimina» le previsioni del consiglio comunale. Il legale di Palazzo dell’Aquila ha sostenuto che la Regione non avrebbe potuto «cassare» le previsioni del consiglio comunale, che non contrastano con norme nazionali e regionali. La decisione dei giudici amministrativi è attesa entro circa un mese. Di rilancio del centro storico si è parlato quotidianamente in campagna elettorale, un anno fa, per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale. Cavallo di battaglia di tutti i candidati, è senza dubbio un tema centrale, anche se non s’intravvedono soluzioni a medio termine. E intanto, pare sia ormai pronto lo schema di revisione del Piano regolatore generale che segue le linee guida impartite dalla passata amministrazione comunale agli uffici comunali. L’atto dovrà poi seguire tutta la trafila prevista, con il necessario passaggio d’aula.
[Fonte Giornale di Sicilia]