Messa alla prova con i Servizi sociali per 30 mesi. Che in soldoni vuol dire: niente carcere, per i due giovani modicani accusati di omicidio preterintenzionale in concorso per la morte dell’anziano Angelo Partenza.
Lo ha deciso il Gup del Tribunale per i minorenni di Catania.
Angelo Partenza 64 anni di Modica, venne trovato senza vita il 3 febbraio 2017 dalla sorella che si era recata nella sua abitazione preoccupata del silenzio del fratello.
Secondo l’accusa, la morte sarebbe conseguenza dell’aggressione che l’anziano aveva subìto qualche giorno prima.
Un epilogo per il quale la signora Partenza, che ha partecipato all’udienza trovandosi così di fronte ai due imputati e alle loro madri, ha gridato allo scandalo. “E’ successo ciò che temevamo e che in fondo sapevamo; erano già tutti d’accordo: è l’ennesima beffa dello Stato italiano contro i più deboli – lamenta Giuseppa Partenza – I ragazzi non hanno capito nulla della messa alla prova… L’unica cosa che hanno ben capito è che l’hanno fatta franca… se questa è la giustizia, la società italiana se lo merita. Ci meritiamo queste tragedie”.
“Ancora una volta ci troviamo di fronte a una decisione difficilmente comprensibile che non soddisfa non solo i nostri assistiti ma anche tutti i cittadini – commenta a sua volta il dott. Ermes Trovò, Presidente di Studio 3A-Valore S.p.A. – Purtroppo, nella nostra attività di tutela delle vittime, ci scontriamo spesso con un sistema che non fornisce gli strumenti per rendere una giustizia equa e adeguata”.