“Una lunga porzione di trasmissione, diversi minuti di intervento istituzionale interamente a sua disposizione e il sindaco Ignazio Abbate ancora una volta si dimentica di Franco Ruta, riconfermando sempre più esplicitamente la sua volontà di agganciarsi alla memoria corta della storia, anziché a quella autentica”.
Inizia così una lettera, firmata a nome dell’Associazione Culturale Franco Ruta, da Antonello Buscema, Concetta Bonini, Antonio Sichera, Salvatore Cannata, Anna Maria Sammito, Pinuccio Lavima.
Riportiamo il testo integralmente:
“Negli ultimi mesi, nell’ambito della macchina mediatica che è stata messa in piedi – non v’è dubbio, a beneficio della città – attorno al riconoscimento del marchio IGP per il cioccolato di Modica, il sindaco Abbate ha perso più di un’occasione per dimostrare un segno di ricordo e riconoscenza nei confronti di Franco Ruta, e nemmeno a “Porta a Porta”, nemmeno nell’ambito di uno spazio considerevole dedicato al tema, ha ritenuto doveroso spendere qualche secondo per sanare anni e anni di dolosa reticenza. Non dal Consorzio di Tutela, da chi lo rappresenta e dal suo inaccettabile tentativo di oblio, in atto ormai da anni, ci saremmo ovviamente aspettati un cenno al decisivo contributo che Franco Ruta ha dato affinché tutto ciò che oggi accade divenisse possibile. Dal sindaco della città però sì, ce lo saremmo aspettato: ancora una volta avremmo sperato di riscontrare in lui quell’atteggiamento di superiorità istituzionale che dovrebbe suggerirgli di nutrire e proteggere con onestà intellettuale la memoria storica della città, per una volta saremmo stati sollevati di raccogliere dalle sue parole quel segnale di gratitudine a Franco Ruta che in tanti – non solo a Modica, ma in ogni parte del mondo – attendiamo da anni.
Come Associazione intitolata a Franco Ruta non ci interessa esprimere valutazioni – che pure sarebbero da fare – sulla vicenda in sé del marchio IGP, ma senza dubbio ci compete fare resistenza a questa voluta e sistematica omissione di ogni riferimento alla verità che è sotto gli occhi di tutti. Una verità che ci tocca dunque ribadire, a beneficio di chi – soprattutto tra le future generazioni – dovrà conoscerla: Franco non ha inventato la storia della cioccolata di Modica, ma è stato il primo e per lungo tempo il solo ad avere il merito di riscoprirla, riportarla al presente, darle una vera dimensione culturale, crearle attorno una prospettiva commerciale. Il suo grande lavoro di ricerca sulla cioccolata artigianale, la sua testardaggine nel raccontarlo subito all’Italia e al mondo – dal Maurizio Costanzo Show al Giappone – sono stati i primi passi di un lungo percorso che poi ha coinvolto tutti: è stato lui a segnare l’inizio di una nuova epoca, quella che oggi quasi coincide con l’immagine della città nel mondo, dove l’equivalenza tra Modica e la cioccolata è andata correndo e si è consolidata. Questo è quello di cui tutti – con o senza marchio – ora possono beneficiare. E che tutti sono, a nostro avviso, chiamati a rispettare”.