Il ragusano Massimo Flaccavento, guida vulcanologica 39enne, ha affrontato nelle scorse settimane, una tra le più alte montagne dell’America del Sud: il Tupungato.
Un vulcano alto ben 6570 metri sul livello del mare che si trova a cavallo tra due Stati, al confine tra la regione di Santiago, in Cile, e la provincia argentina di Mendoza.
Massimo, grazie alla sua lunga esperienza da guida vulcanologica sull’Etna e sullo Stromboli ha voluto mettersi in gioco in questa nuova sfida, dopo le tante già affrontate.
Così il 25 gennaio scorso è partito per questa avventura che ci siamo voluti far raccontare.
“Per i primi tre giorni un mulattiere e due muli mi hanno accompagnato al campo base fino a 4000 metri, e poi da solo ho proseguito verso l’alto fino a raggiungere quota 5340. Lì mi sono dovuto fermare perché una perturbazione si è incastrata nella vetta. Sono rimasto bloccato per tre giorni nell’attesa che si spostasse, ma non è accaduto e così il 2 febbraio, mio malgrado, ho deciso di cominciare la discesa”.
Un viaggio avventuroso, dove si ci confronta con la bellezza e la maestosità della natura, con la solitudine e con i propri limiti e i propri talenti.
“La solitudine si avverte – ci racconta Massimo – ma quando sei da solo con la montagna hai davvero tante cose da fare, primo fra tutti, organizzare il campo. E ovviamente pensi a tante cose, la famiglia, il lavoro, a te stesso e al futuro. La solitudine un po’ la patisci, soprattutto quando arriva il maltempo come in questo caso, ma quando ritorni alla vita di tutti i giorni è ciò che ti manca maggiormente“.
Un’incredibile sfida quella di Massimo che, anche se non ha raggiunto la vetta, ha comunque vissuto una bella esperienza e ha avuto forza, coraggio e intelligenza per dire basta quando era il momento.