Riccardo Rossi e Barbara Occhipinti, palermitano lui e ragusana lei, sono i primi coniugi ad aver scelto di vivere la loro vita coniugale in spirito missionario lasciandosi alle spalle la vita precedente.
I due novelli sposi sono da poco tornati da un viaggio nel nord Italia per portare avanti il progetto “Ponti di bene”, pensato per favorire lo scambio e il trasferimento delle persone con fragilità da Sud a Nord in luoghi di accoglienza per poter trovare loro anche una occupazione lavorativa.
Un cammino terziario che è previsto dallo statuto della Missione per essere continuamente a servizio per tutti. In particolare, Riccardo e Barbara si occupano delle persone accolte all’interno della Missione Speranza e Carità di fratel Biagio Conte, di organizzare e stampare il periodico La Speranza, seguire una piccola squadra di calcio di giovani immigrati e sono impegnati a promuovere tutte le iniziative sociali e di solidarietà che ci sono.
Due anime speciali, che si sono trovate, anche se come ci racconta Riccardo, il percorso non è stato facile: “Io per quindici anni sono stato un giornalista politico. Inizialmente amavo quel lavoro, ma pian piano ho cominciato a farmi delle domande e a darmi risposte che non mi piacevano. Avevo scelto questo mestiere, come missione per edificare il bene, ma non era ciò che stavo facendo. Durante quel periodo di crisi interiore mi sono avvicinato alla fede e capito che per essere felice qualcosa doveva cambiare, specialmente nel modo con cui affrontavo il lavoro. Questo purtroppo non ha portato risvolti positivi perché sono stato licenziato. Dopo un periodo di grande difficoltà personale, ho cominciato a frequentare degli incontri di fede e soprattutto a viaggiare, grazie a una donna di nome Dora, che aveva perso suo figlio e preso me e la mia storia a cuore. Così, cambio vita e vado a vivere da missionario nella casa famiglia ‘Oasi la divina provvidenza’ per disabili mentali e fisici di Pedara e per lungo tempo sono stato il supporto fisico e mentale di tante persone sofferenti“.
Dopo 5 anni che viveva nella comunità di Pedara ha conosciuto, a Palermo, fratel Biagio Conte con cui è nata subito una grande sintonia di fede e di azione.
Poco dopo ha conosciuto pure Barbara, anzi prima di incontrarla era rimasto davvero colpito da una sua frase scritta su un social.
“C’è stato un periodo in cui frate Biagio ha lasciato la Missione e allora sono nati gruppi, dove le persone gli chiedevano tornare o trovavano soluzione per andare avanti senza di lui. E il messaggio di Barbara mi colpì molto. Diceva che lei ogni giorno portava alla missione un pasto anche a costo di non averlo per lei, ma in quel modo la missione poteva andare avanti anche senza frate Biagio.
Quel messaggio mi commosse e penso che fu quello il momento in cui mi innamorai. Poi ovviamente, ci siamo conosciuti e abbiamo capito di essere fatti l’una per l’altro e così, dopo poco tempo, le chiesi di sposarmi. Ma non fu una classica proposta di matrimonio, perchè le chiesi di sposare me e tutte le persone che aiutavo. Non fu facile farle dire di Si, questa è una scelta che cambia totalmente la vita, ma il 12 febbraio di tre anni fa ci siamo sposati in provvidenza e carità e abbiamo rivoluzionato la nostra esistenza vivendo insieme alle persone accolte nella Missione di fratel Biagio, per aiutarle ogni giorno pienamente”.
Una storia d’amore unica dunque, in cui la parola Missione diventa il collante nella vita di questi due straordinari e coraggiosi sposi.