Il Consiglio dei Ministri, accogliendo le motivazioni presentate da Legambiente Sicilia, ha impugnato la norma sui centri storici approvata dall’Ars, lo scorso dicembre, perché in netto contrasto con il Codice dei Beni Culturali, gli articoli 9 e 117 della Costituzione e l’art. 14 dello Statuto regionale.
“Questa scandalosa norma – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – minacciava l’integrità dei centri storici e degli immobili di interesse storico e culturale presenti, consentendo anche la demolizione e interventi di pesante ristrutturazione edilizia. E tutto su semplice iniziativa dei privati e riducendo la competenza della Soprintendenza a semplice parere non vincolante. Adesso attendiamo fiduciosi il pronunciamento della Corte costituzionale, affinché questa vergognosa norma definitivamente bloccata”.
“E’ una vergogna! Il Consiglio dei Ministri ha impugnato una norma approvata dal Parlamento siciliano sol perché non è condivisa dal Movimento 5 Stelle. Chiederò al Presidente dell’ARS Micciché e al Presidente della Regione Siciliana Musumeci per chiedergli di resistere presso la Corte Costituzionale e impedire che il Governo nazionale possa esercitare una tale ingerenza nei confronti dell’autonomia legislativa del nostro Parlamento, il più antico del mondo”.
Lo dichiara l’on. Nello Dipasquale, Segretario alla Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana, appresa la notizia dell’impugnativa da parte del CdM sulla norma.