I dottori Mario D’Asta e Raffaele Marino, componenti rispettivamente del direttivo dell’Ordine dei medici e della commissione Albo odontoiatri, entrambi organismi dell’Ordine dei Medici- Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Ragusa, sono stati indicati per entrare a far parte, a Roma, dell’Osservatorio dei giovani professionisti medici ed odontoiatri della Federazione (Fnomceo), costituita da 42 componenti, 35 medici e 7 odontoiatri.
La riunione d’insediamento, tenutasi il 7 febbraio scorso a Roma, è stata partecipata ed interessante. D’Asta e Marino sono stati indicati rispettivamente dal presidente dell’Ordine dei medici, Rosa Giaquinta, e dal presidente della commissione Albo Odontoiatri, Giuseppe Tumino.
“Li ringraziamo – sottolineano D’Asta e Marino – per averci dato questa importante opportunità che ci ha consentito, tra l’altro, di partecipare ad un organismo prestigioso sia dal punto di vista rappresentativo sia per il significato che lo stesso rappresenta dentro la Fnomceo. Dato il periodo delicato per il fatto che la categoria dei medici e degli odontoiatri è sotto il mirino di attacchi preoccupanti e visto che, oggi, si vive una fase delicata di necessario riassetto e di riorganizzazione in cui il Sistema sanitario nazionale viene messo a dura prova, noi giovani vogliamo dare il nostro contributo per ripensare a come uscire da questa fase di crisi, tenendo ben al centro l’interesse dei cittadini e volendo migliorare il sistema sanitario complessivo”.
Di profilo l’intervento con i saluti del presidente nazionale Filippo Anelli che ha voluto condividere il documento che i giovani professionisti hanno sottoposto all’attenzione dell’assise in cui, in conclusione, si rappresenta la necessità di garantire l’universale diritto alla salute attraverso la riorganizzazione del modello della formazione, della sua qualità e dell’assistenza secondo criteri di uniformità sul piano nazionale. Tra i temi posti la necessità di mettere al centro dell’agenda politica la questione della formazione e dell’accesso garantito alla specializzazione; la revisione dei criteri necessari all’accreditamento delle scuole di specializzazione; il riconoscimento accademico del titolo rilasciato al termine del corso di medicina generale; l’obbligatorietà della formazione specialistica o specifica in medicina generale per l’esercizio della professione medica; garantire il superamento delle differenze ingiustificate tra i diversi sistemi regionali, creando un sistema sanitario più equo, salvaguardando il Servizio sanitario nazionale pubblico e universalistico.
“E’ stata insomma – continuano D’Asta e Marino – un’esperienza importante che ci ha fatto toccare con mano le grandi questioni che interessano da vicino i giovani medici ed odontoiatri. Ci siamo anche organizzati in commissioni per potere analizzare e sviscerare le varie tematiche: formazione e ricerca, precariato, lavoro dipendente ed autonomo, problematiche odontoiatriche, lavoro convenzionato, problemi sulla violenza, dati storici”.