Ecco il testo della nota diffusa dalla Banca Agricola Popolare di Ragusa.
“Inammissibili le informazioni diffuse sulla situazione della Banca.
In relazione ai recenti articoli pubblicati su alcuni media sia nazionali che locali, recanti informazioni, commenti e valutazioni aventi ad oggetto il riacquisto di fondi propri e la mancanza di liquidabilità del titolo azionario della BAPR, nonché la sua situazione patrimoniale e finanziaria, Banca Agricola Popolare di Ragusa precisa che si tratta di informazioni diffuse con tono allarmistico, spesso assai imprecise e assolutamente prive di ogni fondamento con riguardo alla reale situazione aziendale.
Ritenendo alcune di tali condotte inammissibili, si è dato mandato professionale per adottare le più opportune iniziative, davanti alle competenti Autorità, volte a perseguirne l’illegittimità, anche a tutela di soci e clienti dell’Istituto.
Nello specifico e con l’intento di fare chiarezza:
1. con riferimento al riacquisto di fondi propri, tale attività è regolamentata dagli artt. 77, par. 1, lett. a) e 78 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 giugno 2013, nonché dall’art. 32, par. 2, del Regolamento delegato (UE) n. 241/2014 della Commissione del 7 gennaio 2014. Queste norme comunitarie non impediscono il riacquisto di fondi propri da parte di una banca popolare, ma lo assoggettano alla preventiva autorizzazione dell’Autorità di Vigilanza nazionale (Banca d’Italia) e lo limitano in relazione al capitale primario di classe 1, laddove le suddette Autorità “sono convinte che tale azione non potrà costituire un pericolo per la situazione di solvibilità attuale o futura dell’ente”. Dall’entrata in vigore della richiamata normativa (1.1.2014), la BAPR ha presentato alla Banca d’Italia 5 istanze di autorizzazione al riacquisto sempre accolte a fronte della sua solida situazione patrimoniale e di solvibilità. Il “Fondo riacquisto azioni proprie” di recente autorizzato è destinato, nel rispetto delle disposizioni regolamentari, al soddisfacimento dei rimborsi spettanti per previsione statutaria, nonché a far fronte alle esigenze dei soci meno abbienti e che versano in grave stato di salute (Fondo di Solidarietà);
2. con riguardo alla situazione patrimoniale e finanziaria della Banca, i bilanci ufficiali pubblicati sul sito web (www.bapr.it) sono soggetti, in conformità alla normativa vigente, a certificazione da parte di primaria società di revisione. Qualsiasi illazione sulla loro veridicità non è solo infondata, ma anche gravemente lesiva. La BAPR è una delle banche più solide del sistema bancario nazionale. Al 30 settembre 2018 il Common Equity Tier 1 (CET1 – rapporto tra il Capitale primario di classe 1 ed il totale delle attività ponderate per il rischio) è pari al 22,55%, a fronte di un minimo regolamentare del 7%.
La diffusione di notizie infondate con riferimento al patrimonio della Banca o alla qualità dei suoi crediti si presta a gratuite strumentalizzazioni. Parimenti, l’accostamento a passate o recenti situazioni di dissesti bancari ha il solo scopo di cercare facili clamori di cronaca.
“Tutto il vertice aziendale”, precisa il Presidente del Consiglio di Amministrazione, Dott. Arturo Schininà, “continua a manifestare la propria disponibilità ad ascoltare le esigenze dei propri soci e clienti ed a ricercare soluzioni atte a soddisfarle, nel rigoroso rispetto delle norme. Certi che non saremo i soli ad agire secondo la legge. Ed il buon senso”.