Un’ispezione durata tre ore quella di ieri all’ospedale «Giovanni Paolo II» di Ragusa. I due professionisti nominati dall’Assessorato regionale alla salute per fare chiarezza sulla morte di Corrado Roccaro, l’avolese di 58 anni morto venerdì al Reparto di Rianimazione a undici giorni dall’intervento di «ablazione» al reparto di Cardiologia del nuovo ospedale di Ragusa. Ieri mattina i due ispettori, uno membro dell’Osservatorio epidemiologico, Giuseppe Murolo, e l’altro, Salvatore Felis, dell’Unità operativa Cardiologica dell’ospedale «Garibaldi» di Catania, si sono presentati al nosocomio di contrada Cisternazzi, dove sono stati accolti dal direttore sanitario, Pasquale Granata. Per tre ore i due professionisti hanno passato in «rassegna» reparto e ambulatorio, per potere così effettuare la loro relazione.
Un’operazione attenta e minuziosa per dare risposte all’indagine avviata dall’assessorato regionale alla Sanità. Ovviamente nessuna dichiarazione al termine della visita. Il direttore sanitario si è limitato a spiegare che si è trattato di un intervento di «ablazione transcatetere» eseguito da un professionista che ha l’esperienza tecnica,con più di cento interventi l’anno di questo tipo. È attesa, invece, per le prossime ore la decisione del pubblico ministero Francesco Riccio, sulla data in cui verrà eseguita l’autopsia. Erano stati i familiari dell’uomo a presentare una denuncia querela, tramite l’avvocato Adriana Luminoso, alla Questura di Ragusa.
Una denuncia presentata già al momento dell’intervento. Il 7 gennaio, l’uomo era stato sottoposto a all’intervento di ablazione, trattamento terapeutico per le aritmie cardiache. Qualcosa è andato storto, sarebbe insorta un’emorragia. L’uomo è stato poi trasferito nel reparto di Rianimazione, legato ai «macchinari». Nel primo pomeriggio di venerdì scorso, ormai sopraggiunta la morte cerebrale, i macchinari erano stati staccati. La Procura ha aperto un fascicolo. La salma è stata posta sotto sequestro. Il corpo è stato trasportato all’obitorio del «Maria Paternò Arezzo», in quanto nel nuovo ospedale non c’è una sala attrezzata per gli esami autoptici. Ora la moglie e i due figli, insieme ai familiari, attendono risposte per capire se vi siano eventuali responsabilità nella morte del loro congiunto. Agente di commercio, Corrado Roccaro era venuto a Ragusa per un intervento che avrebbe dovuto tenerlo fuori casa al massimo una notte. E invece qualcosa è andato male, e non c’è stato nulla da fare. L’Azienda sanitaria provinciale sta rispettando un rigoroso silenzio in attesa degli accertamenti della magistratura e degli ispettori nominati da Palermo.
[Fonte Giornale di Sicilia]