La Casa delle Culture a Scicli che apre le porte dell’accoglienza

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C’è un posto a Scicli, dove la parola accoglienza ha un vero valore perché viene messa in pratica ogni giorno e, per rincuorare i più cinici, senza prendere contributi da parte dello Stato.

È la Casa delle culture del progetto Mediterranean Hope.

Casa delle culture – spiega Francesco Sciotto, pastore della chiesa metodista di Scicli – è una struttura di accoglienza nata nel dicembre del 2014, nell’ambito di Mediterranean Hope, il programma rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), partito il 30 ottobre del 2013.

In un primo momento ci siamo occupati di accogliere i minori non accompagnati che arrivano al porto di Pozzallo e che ci venivano affidati dalla Prefettura di Ragusa.  Pian piano, sempre per esigenze della Prefettura, abbiamo cominciato ad accogliere anche piccoli nuclei familiari, solitamente costituiti da mamme con i loro bambini, o giovani donne vittime delle tratte.

Insieme alla Comunità di Sant’Egidio abbiamo aderito al progetto Corridoi Umanitari per accogliere persone che scappano dalla guerra. Da qualche mese abbiamo come ospiti nuclei familiari siriani e subsahariani”.

Nella pratica ci occupiamo di sostenere le persone accolte nel percorso burocratico-legale e formativo: fornendo orientamento ai servizi presenti sul territorio, orientamento legale, mediazione sociale interculturale” .

Ma la comunità di Scicli non si occupa solo di immigrati, ma con La Casa delle culture ha fondato un luogo aperto alla cittadinanza che lavora, crea, progetta per i cittadini.

Dalle iniziative culturali, ai concerti, alle presentazioni dei libri fino alle attività di volontariato per i bambini di Scicli. Abbiamo voluto creare un posto che fosse un cuore pulsante per la città. In questo ci aiuta molto l’essere presenti in via Mazzini, così che chiunque, senza difficoltà, possa venire a trovarci, rendendo la nostra Casa delle culture un luogo di condivisione, di speranza, di creatività. Questo grazie ai nostri operatori e a tutti i volontari che credono in questi progetti”.

E la Casa delle culture collabora anche con l’Opera diaconale metodista, una scuola dell’infanzia di Scicli che accoglie bambini in situazione di disagio.

“Un’altra cosa che vorrei precisare  – conclude il pastore – noi abbiamo dato la nostra disponibilità ad accogliere i migranti della Sea Watch, ma loro sono ancora bloccati a Malta e non sappiamo se verranno indirizzati a noi o ad altri centri in Italia. Unica cosa certa al momento dunque, è che noi non chiudiamo le porte”.