Dopo il Savini, un altro furto. È allarme alla zona industriale di Ragusa

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Continua senza sosta l’aggressione alle aziende insediate nell’area industriale di Ragusa. Un altro furto, dopo quello che aveva già preso di mira il Savini, si è verificato nella notte tra sabato e domenica ai danni di un’azienda di autotrasporti, la “Spadola & Tumino snc”, da parecchi anni situata nella prima fase dell’area industriale di Ragusa. Questa volta i ladri sono entrati in azione verso le 2 all’interno del lotto dove l’azienda di autotrasporti custodisce decine e decine tra automezzi ed autoarticolati con l’intento di rubare il carburante necessario agli automezzi che si apprestano ad iniziare lunghissimi viaggi verso il Nord Italia transitando anche verso alcuni Paesi Europei. Il pronto intervento di alcuni agenti della Squadra mobile di Ragusa ha però bloccato quanto stava accadendo, impedendo di caricare una parte della refurtiva che era stata ben preparata in fusti e pronta per essere portata via proprio ai margini della carreggiata. Ma l’aspetto più preoccupante è costituito dal fatto che l’azienda in questione, proprio in questi ultimi due mesi, ha già subito altri tre furti.

A questo va aggiunto il fatto che il tratto di strada adiacente l’azienda è da parecchio tempo totalmente al buio in quanto l’illuminazione stradale risulta perennemente guasta. La denuncia arriva dal parco commerciale Isole Iblee. “A nulla – sottolinea il presidente Gianni Corallo – sono valse le continue e ripetute segnalazioni rivolte all’Irsap per ripristinare sia questo tratto di strada sia altre ampie zone in cui l’illuminazione pubblica è perennemente guasta. Proprio per il tratto nel quale si è verificato quest’ultimo furto, la prima segnalazione di una lunga serie fu notificata all’Irsap il 4 luglio 2017. Le stesse sono state sempre tutte rigorosamente e deliberatamente ignorate. Oramai ogni limite è stato superato. E’ disumano che gli imprenditori, oltre a superare le mille difficoltà dovute alla gestione delle aziende, devono anche subire gli attacchi della criminalità che agisce in maniera così spietata. Purtroppo da alcuni anni la zona industriale di Ragusa sta precipitando in una situazione di totale abbandono da parte degli enti pubblici preposti a garantire servizi, efficienza e sicurezza. Un ruolo primario orientato a determinare questo stato di cose è certamente da attribuire all’Irsap, ente che anziché garantire lo Sviluppo delle attività produttive (Irsap acronimo di Istituto regionale sviluppo attività produttive) sta facendo di tutto per creare disagi, ostacolare le imprese e rendere la vita lavorativa sempre più difficile. Da quando i deputati al parlamento regionale hanno avuto la fantastica idea di istituire l’Irsap, eliminando l’autonomia delle Asi, la situazione è ormai allo sbando più totale. Mancano financo i servizi più essenziali ed in primis quelli legati alla sicurezza, incolumità e vivibilità del territorio. Intere aree totalmente al buio, strade dissestate, segnaletica inesistente. E, ancora, massi enormi che crollano improvvisamente sui marciapiedi e, dulcis in fundo, un impianto di videosorveglianza, costato oltre 1 milione e 600 mila euro e volutamente mai reso operativo per la sicurezza delle imprese insediate. Però qualcuno, anni fa, ebbe l’arguzia di sottoscrivere un contratto con Fastweb  legato alle connessioni delle telecamere che non funzionavano e sistematicamente partivano dalle casse pubbliche bonifici per oltre 37.500 euro affluendo presso la filiale della Deutsche Bannk di Corso Sempione 77 a Milano in conti intestati a  Fastweb. Ma anche recentemente l’Irsap ha affidato la manutenzione e la gestione dell’impianto alla ditta Gis srl con sede a Pedrengo (Bg) per un importo complessivo di appalto di euro 56.142,51. I risultati sono questi: un impianto che continua a prosciugare soldi e malgrado lo sperpero infinito di soldi pubblici, oggi l’impianto continua a non funzionare. Ovviamente a fronte di tutte le comunicazioni notificate alla pec dell’Irsap, l’ente ritiene utile tacere e continuare a danneggiare il territorio. Però, sapendo come si fanno funzionare gli impianti di videosorveglianza vista l’esperienza acquisita e maturata a Ragusa, l’Irsap ha ben pensato nel piano di investimento triennale 2018/2020 di dotare tante altre zone industriali della Sicilia probabilmente alla luce di come funziona quello di Ragusa. Infatti, queste infrastrutture saranno realizzate a breve nelle zone industriali di Catania, Gela, Carini e Termini Imerese per una cifra di quasi 18 milioni di euro. Ovviamente a Ragusa non è stato destinato un centesimo: lo stato di efficienza e di eccellenza dell’impianto, non ne ha proprio bisogno. A parte il sarcasmo, la situazione è davvero drammatica”.

D’urgenza, si è riunito il Consiglio di amministrazione di Isole Iblee per valutare la situazione alla luce degli ultimi sviluppi. Tutti i componenti del Cda hanno rilevato che non è più tollerabile uno situazione del genere a fronte del fatto che le imprese stanno attraversando un momento davvero terribile. Abbandonate negligentemente dall’Irsap che ha creato tutte le condizioni utili per favorire, alimentare e proliferare atti delinquenziali; tartassate dal Comune di Ragusa che ha salassato ulteriormente le imprese per imposte, tasse, balzelli di ogni genere e, infine, massacrate e senza tregua anche dalla criminalità.

È assolutamente impossibile continuare a lavorare in queste condizioni e prima di prendere delle decisioni forti, importanti e dirompenti, si valuterà su eventuali soluzioni che potranno scaturire dall’incontro col prefetto di Ragusa Filippina Cocuzza.

Altra decisione presa dal Cda è quella di mettersi a disposizione in maniera assolutamente solidale con tutte le aziende insediate nell’area industriale di Ragusa che volessero  segnalare qualsiasi criticità, disagio che hanno avuto indirizzandolo a: [email protected] Sicuramente qualsiasi informazione perverrà sarà utile e di beneficio per l’intera comunità lavorativa insediata nell’area industriale.