Coni, Gianstefano Passalacqua getta la spugna: “Nessuno mi ha ascoltato”

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“Rassegno le mie dimissioni, con effetto immediato. Sono dispiaciuto di non essere stato ascoltato, perché avevo delle idee per rilanciare la Scuola dello Sport, non solo a livello territoriale, ma anche a livello nazionale”.

Così Gianstefano Passalacqua comunica le proprie dimissioni dalla carica di Delegato provinciale del Coni, spiegando le motivazioni che sono state alla base di una decisione sofferta ma a lungo ragionata, così come è nello spirito dell’imprenditore ibleo.

“A convincermi ulteriormente, è stato quando mi è stato detto di cercare una nuova sede. Nel momento in cui questo è avvenuto, ho capito che il Coni stava confermando quello che il Coni Servizi ha fatto da quattro-cinque anno a questa parte, ovvero non spendere più un solo euro per la Scuola dello Sport di Ragusa, struttura che evidentemente dal punto di vista strategico, a livello centrale, non è più importante. E da ragusano non posso accettare che dei soldi spesi nel mio territorio vengano presi e buttati. In poco meno di due anni credo di avere contribuito a traghettare il Coni da una situazione di sfiducia e panico, a una situazione di quasi normalità, e in ordine alla Scuola dello Sport, non posso non ricordare che, per mia iniziativa, la stessa ha vissuto un momento di fasto nel corso dell’Opening Day di basket femminile quando abbiamo ricevuto il plauso di tutte le società italiane per la scelta che avevamo fatto anche in ordine alla struttura, che è veramente importante. Spero che anche questa mia presa di posizione possa servire perché le coscienze si sveglino, e perché la Provincia porti avanti quello che ha dichiarato di voler fare, ovvero di ristrutturare e di riprendere la struttura, e che l’unico ente che in questo momento possa essere interessato alla gestione, ovvero il Comune di Ragusa, se ne faccia carico e la consegni alla cittadinanza, anche perché la Scuola dello Sport è in grado di generare reddito e di autoalimentarsi. Ringrazio il presidente regionale per la fiducia che mi ha dato, i collaboratori nonché i responsabili delle federazioni che in questi quasi due anni di cammino mi hanno aiutato a svolgere questo ruolo delicato. Il mio successore avrà chiaramente la mia figura a disposizione per un doveroso passaggio di consegne e per illustrare tutta la situazione. Figura che, c’è da dirlo, a me è venuta a mancare. Rimango comunque a disposizione del Coni fino a quando non sarà indicato il nuovo successore”.