Lo scorso 20 dicembre, la Polizia Stradale di Ragusa ha effettuato delle perquisizioni nel capoluogo ibleo in due società di autotrasporto con sequestro di 4 veicoli e di materiale informatico, su delega della Procura della Repubblica di Ragusa.
Il reato contestato agli amministratori delle due società e a sette autisti è quello di “rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro, in concorso” per aver gli autisti delle due società utilizzato doppie schede (la propria e quella di altri colleghi che ne hanno dichiarato lo smarrimento) al fine di eludere la normativa sull’orario di lavoro con evidenti rischi per la loro salute, per la circolazione stradale e facendo di fatto una concorrenza sleale alle ditte regolari ed oneste.
Nel corso delle perquisizioni dei locali delle due aziende sono state effettuati anche delle perquisizioni informatiche sui computer con sequestro di dati utili alle indagini, relativi ai viaggi effettuati da quattro TIR e dai sette autisti coinvolti.
Nei locali delle ditte, al momento della perquisizione, era presente solo uno dei TIR ricercati; per il sequestro degli altri mezzi, che si trovavano per lavoro in altre parti del territorio nazionale e uno a Caltanissetta (quest’ultimo già in sequestro perché coinvolto in un grave incidente stradale), sono stai delegati altri Uffici della Specialità che hanno provveduti inoltre a notificare gli atti anche agli autisti assenti.
Durante l’espletamento dell’attività delegata dalla Procura di Ragusa erano presenti sul posto gli amministratori delle due società, a cui venivano notificati gli atti di perquisizione e sequestro, nonché l’informazione di garanzia e sul diritto di difesa.
In particolare, l’indagine, avviata un anno fa, prende spunto da un controllo effettuato sulla Ragusa Catania nel corso del quale agenti della Polizia Stradale accertavano che un vittoriese di 57 anni, alla guida di un complesso veicolare costituito da un trattore stradale e dal semirimorchio di proprietà di una delle due ditte di autotrasporti, oltre ad essere in possesso della propria carta del conducente, inserita nel cronotachigrafo, ne aveva un’altra disponibile all’interno dell’abitacolo intestata ad un altro autista ragusano. Dalla verifica dell’attività del mezzo emergeva che l’altro autista avrebbe guidato il mezzo fino a mezz’ora prima del controllo e per circa tre ore precedenti; risultava inoltre, dalla verifica dei dati, che le schede in possesso dell’autista fermato venivano utilizzate in successione ed in più giornate.
Il vittoriese fermato era caduto più volte in contraddizione, dopo vari tentativi, aveva ammesso di aver fatto uso delle due schede su indicazione dei titolari della ditta, allo scopo di eludere gli orari di lavoro previsti dalla normativa vigente e di evitare di effettuare il previsto riposo giornaliero; aveva ammesso inoltre, di aver fatto uso della scheda del collega sin da quando aveva effettuato il carico della merce al mercato di Vittoria nelle ore precedenti al controllo.
Dai successivi accertamenti emergeva che la scheda di cui era in possesso l’autista vittoriese, intestata al collega, era stata dichiarata smarrita con apposita denuncia dal titolare, il quale, in tal modo, provvedeva a farsene un duplicato per poter lavorare regolarmente.
Ed infatti, dai successivi ed ulteriori riscontri emergeva che l’altro autista ragusano, nel momento in cui risultava aver guidato il mezzo fermato dagli agenti, in realtà si trovava alla guida di un altro TIR in un’altra provincia siciliana.
Entrambe le ditte, pur avendo amministratori diversi, erano di fatto riconducibili alla stessa proprietà.
A seguito del citato controllo venivano deferiti alla Procura della Repubblica sia l’autista vittoriese che il titolare della ditta ragusana.
Il P.M. della Procura di Ragusa, D. ssa Giulia Bisello, con il coordinamento del Procuratore della Repubblica Fabio D’Anna, delegava pertanto la Polizia Stradale di Ragusa ad effettuare ulteriori accertamenti su altri mezzi e autisti delle due ditte, che venivano effettuati tramite il software denominato “Police Controller”,che consente di effettuare una copia digitale della memoria di massa dei tachigrafi digitali istallati sui trattori stradali, i quali registrano l’attività espletata negli ultimi 365 giorni dal mezzo e dagli autisti.
Gli Agenti della Polstrada effettuavano controlli su altri mezzi in uso alle due ditte e dall’analisi dei file scaricati emergeva che, oltre ad essere state commesse numerose infrazioni al codice della strada, venivano rilevati diversi cambi sospetti di carta conducente tanto da avere rilevare la presenza di un solo autista invece che di due, come previsto dalla normativa vigente nei lunghi viaggi. Veniva altresì accertato che alcune carte conducenti, già denunciate smarrite ed intestate ad abituali conducenti dei veicoli controllati, erano state in realtà utilizzate da altri dipendenti della medesima società per la circolazione.
La Polizia Stradale di Ragusa tramite ulteriori indagini accertava responsabilità penali a carico, oltre che degli amministratori delle due ditte, anche di 7 autisti (due vittoriesi, tre ragusani, un comisano ed un nisseno) per aver contribuito con le false denunce a mettere in piedi una così articolata attività illecita.