Continuano i controlli nella provincia iblea da parte della Polizia Stradale di Ragusa al mondo dell’autotrasporto al fine di contrastare precise violazioni, quali il mancato rispetto dell’orario di lavoro e l’utilizzo di manodopera in nero che di fatto costituiscono una concorrenza sleale nei confronti delle ditte oneste ed un potenziale rischio per la circolazione stradale. Tali irregolarità, spesso, vengono poste in essere attraverso l’alterazione del cronotachigrafo (strumento atto a registrare diversi dati, tra cui l’attività del conducente- guida, lavoro, disponibilità e riposo- le distanze percorse e le velocità tenute).
Nella giornata di oggi sono stati denunciati alla Procura della Repubblica il conducente ed il rappresentate legale di una ditta di autotrasporti, entrambi messinesi, per i reati di “violazione di sigilli” e “rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro”, per aver sostituito nel veicolo, rompendo i sigilli, il tachigrafo regolarmente installato con un altro alterato al fine di eludere i controlli sugli orari di lavoro e sulla velocità tenuta dal veicolo.
In particolare, durante un controllo sulla Ragusa Catania è stato fermato dagli agenti della Polizia Stradale l’autocarro della ditta messinese; l’autista, alla richiesta di documenti, esibiva anche il dischetto cartaceo contenente la registrazione dei dati di lavoro, prelevato dal cronotachigrafo installato nel veicolo. Effettuando un’accurata verifica di quest’ultimo strumento, gli operatori della Polizia Stradale accertavano che erano stati rimossi i sigilli, motivo per cui accompagnavano l’autista ed il mezzo presso un centro specializzato ove veniva accertato che il cronotachigrafo originale era stato sostituito con un altro che registrava una velocità minore rispetto a quella realmente tenuta dall’autista. Accertato quanto sopra, gli agenti procedevano al ritiro della patente professionale dell’autista, alla redazione di verbali per un importo di circa 2000 euro, nonché alla sua denuncia penale, in concorso con il titolare della ditta, alla Procura della Repubblica per i reati sopra menzionati.
Il mese scorso, durante altri due controlli, erano stati denunciati per gli stessi reati altri 4 soggetti, di cui due autisti, un salernitano ed un palermitano, e i due titolari delle relative imprese di autotrasporto, aventi sede a Salerno e a Gela. L’autista palermitano aveva tentato di sviare i controlli degli Agenti dicendo che i dati del tachigrafo erano alterati perché aveva installato una calamita che consegnava agli operatori; questi ultimi, tuttavia, dall’analisi dei dati del mezzo intuivano che l’alterazione dei dati non dipendeva dalla calamita e che all’interno del mezzo vi potesse essere installato un altro sistema elettronico più complesso ed in effetti dalla verifica del mezzo presso un’officina autorizzata emergeva che era installato un congegno elettronico che veniva azionato direttamente dall’autista in cabina. Il tentativo dell’autista palermitano era finalizzato a farsi contestare dagli agenti soltanto una sanzione amministrativa per l’uso della calamita, invece della sanzione penale per l’installazione del congegno. Anche nell’ambito dell’altro controllo è stato rinvenuto un congegno elettronico anche questo in grado di bloccare la registrazione delle ore di lavoro effettuate dagli autisti e dei chilometri percorsi, mettendo a serio rischio l’incolumità degli stessi autisti e della sicurezza stradale in generale.
In un anno mezzo sono 27 gli operatori dell’autotrasporto denunciati all’Autorità Giudiziaria per gli stessi reati , 15 autisti e 12 rappresentanti legali.