30 novembre, giorno più giorno meno, il nuovo Ospedale di Ragusa, intitolato a Giovanni Paolo II, sarà pienamente operativo. Cioè con tutti i reparti (previsti) trasferiti.
Domani mattina il taglio del nastro, alla presenza del presidente della Regione, Nello Musumeci.
È stato il commissario dell’Asp, Lucio Ficarra, a illustrare l’iter per il trasferimento dei reparti al nuovo nosocomio.
Un’inaugurazione senza pazienti, ha chiarito Ficarra: “Solo uno stolto poteva aprirla con i malati dentro, con violazione della privacy. Dall’indomani dell’apertura inizieremo i trasferimenti dei primi reparti”.
Ficarra ha anche spiegato che in una prima fase saranno operativi due pronto soccorso, uno al Civile e l’altro al nuovo ospedale. Poi al Civile sarà trasferita la Guardia medica (attualmente in piazza Igea). Sempre al Civile c’è già una prima ambulanza del 118 e ne verrà allocata un’altra in seguito.
Chiarita anche la questione delle infiltrazioni d’acqua, abbondanti nei giorni scorsi quando violente bombe d’acqua hanno interessato la zona del Ragusano.
Tre cause (ha chiarito Ficarra).
La prima: le finestre aperte, hanno fatto entrare tanta acqua che cadeva battente. Il motivo? Maniglie ormai vecchie (si tratta di una struttura iniziata quasi tre lustri fa!), ora sostituite.
La seconda: problemi di scolo dell’acqua piovana che cade sui terrazzi (la struttura non ha tetto a spiovente). Anche in questo caso si sta intervenendo.
La terza, che riguarda l’area del Pronto soccorso: la questione degli scarichi. Si stanno allargando per far defluire meglio l’acqua piovana.
In definitiva, saranno trasferiti al nuovo ospedale i raparti di:
astanteria (Pronto soccorso), rianimazione, medicina, chirurgia generale, ortopedia, urologia, cardiologia con Utic ed emodinamica, ostetricia e ginecologia, neonatologia con Utin, pediatria.
I reparti di cardiologia e il blocco ostetrica, neonatologia e pediatrica, che si trovano al Paternò Arezzo, saranno trasferiti in un secondo momento, ma comunque entro il 30 novembre o nei giorni seguenti. Ficarra ha infatti spiegato che il cronoprogramma verrà aggiornato giorno per giorno. E il motivo è semplice: occorrerà valutare eventuali criticità e trovare immediate soluzioni.
Oculistica o otorinolaringoiatria resteranno dove sono, cioè al Paterno Arezzo, ma si sta lavorando per poterli portare anche al Giovanni Paolo II. Malattie infettive sarà trasferito a Ibla.
Il vecchio edificio del Civile? Si procederà innanzitutto con verifiche statiche e tecniche. Poi occorrerà realizzare dei lavori, perché ormai in condizioni assai precarie. L’idea è di allocarvi uffici e altri servizi dell’Asp che attualmente sono in locali in affitto, con un enorme risparmio per l’azienda (e quindi la possibilità di impiegare i fondi risparmiati in nuovi servizi).
Quella di allocarvi anche parte della Caserma dei Carabinieri resta al momento un’ipotesi.