Ascom, Tomasi: “La differenziata rischia di diventare un grande fallimento”

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Immagine di repertorio

Il grande lavoro che da qualche mese i cittadini di Ragusa hanno avviato iniziando la raccolta differenziata, sia per uso casalingo che con riferimento alle attività commerciali, rischia di diventare un grande fallimento”. Lo dice il presidente della sezione cittadina dell’Ascom, Danilo Tomasi, che spiega le ragioni di questa affermazione.

Da una parte sicuramente – aggiunge – il grande vantaggio di avere raggiunto un buona percentuale sul fronte della differenziata forse mai ottenuta prima a Ragusa. Dall’altra, però, il completo degrado di tutta la città, sia come decoro urbano che come difficoltà di smaltimento dei rifiuti, soprattutto per quando riguarda le attività commerciali. Ci eravamo sempre vantati di essere una delle città più pulite e ordinate, oggi abbiamo raggiunto un record negativo di sporcizia e disordine, facendo portare via anche ai turisti questo bruttissimo ricordo della nostra città. Oggi, purtroppo, camminando per le vie di Ragusa, oltre a poter ammirare le bellezze architettoniche, siamo costretti a prendere atto, anche giornalmente, della presenza di cumuli di spazzatura in ogni vicolo di strada. E stiamo parlando di sacchi di spazzatura lasciati incustoditi per giorni e giorni, ammassati a montagna. Un vero e proprio parco divertimenti, oltre che punto di ristoro, per i topi”.

Le vere difficoltà, di certo – continua il presidente Tomasi – sono per le attività commerciali. È impensabile che il calendario di raccolta dei rifiuti per i pubblici esercizi e per le attività commerciali in genere sia identico a quello per le famiglie. Impensabile lasciare più giorni in deposito l’umido che presenta all’interno cibo che va a deteriorarsi ed emana odori asfissianti. E poi, la quantità di vetro prodotta è immensa. Dopo una sera di lavoro, i contenitori dei pubblici esercizi sono già pieni e l’indomani non si ha nemmeno lo spazio per andare a buttare il nuovo vetro che si accumula. A fronte di tutto ciò, il 90% dei locali non ha la possibilità di conservare i contenitori pieni di rifiuti all’interno delle proprie attività e quindi si è costretti a lasciarli fuori davanti al proprio ingresso, creando non solo una bruttissima situazione per quanto riguarda il decoro, ma anche un olezzo nell’aria che fa passare la voglia di entrare all’interno del locale. Per non parlare degli orari di raccolta. Ancora dopo pranzo, i contenitori sono in attesa di essere svuotati, sostando davanti la porta dove nel frattempo l’attività commerciale ha già abbondantemente avviato il proprio lavoro. Oggi, passando dal nostro centro storico, notiamo in maniera evidente che la gente è costretta a trascorrere il proprio tempo in mezzo ai secchi pieni della spazzatura mentre in estate ha cenato all’esterno seduta accanto ai contenitori pieni di rifiuti”.

Allo stesso tempo – continua ancora il presidente – spezzo una lancia a favore dell’Ati che deve giornalmente avere a che fare con l’inciviltà di numerose persone, perché siamo noi cittadini a buttare i sacchi della spazzatura in giro per strada, perché siamo noi cittadini a non essere possibilmente ancora in regola e molte abitazioni o attività commerciali non hanno neppure i contenitori della differenziata. Serve allora l’intervento dei vigili urbani che hanno l’obbligo di sorvegliare e sanzionare queste irregolarità. La raccolta dei rifiuti per le attività commerciali ha l’esigenza di avere un calendario che preveda tutti i giorni la raccolta di tutto oppure dei punti di raccolta con dei contenitori specifici relative alle attività commerciali che si hanno accanto per capire quali sono le esigenze maggiori”.

Ho avuto modo di confrontarmi con i titolari delle attività commerciali – conclude – e le difficoltà da parte di tutti sono immense e mi sorprende come, dopo tutti questi mesi, ancora nessuno sia riuscito a cambiare la rotta. Ci sarà a breve un incontro con l’amministrazione, i rappresentanti dell’Ati e i vigili urbani per trovare in maniera immediata una soluzione a questo enorme problema. I commercianti sollecitano una soluzione a questo enorme disagio che sta colpendo la città e le attività del settore. È giusto innovarsi, ma non possiamo crescere da una parte e distruggerci dall’altra”.