Strada Ragusa – Comiso, ma sicuri che dopo tre mesi di disagi è stato risolto il ‘problema’?

1993

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che l’associazione Reset ha inviato al responsabile del Coordinamento territoriale per la Sicilia di Anas S.p.A.

“Egregio Ing. Mele,

Le scriviamo questa lettera in qualità di fondatori di Reset, associazione della provincia di Ragusa, in merito all’intervento relativo alla messa in sicurezza della Strada Statale 115 “Sud Occidentale Sicula” tra Ragusa e Comiso, in particolare del tratto di strada compreso tra il km 308,000 e il km 310,400. I lavori, già eseguiti, hanno riguardato l’installazione delle barriere laterali e il rifacimento della pavimentazione, per un investimento complessivo pari a 1 milione di euro. Tale intervento, tenuto conto della somma ingente e della tempistica piuttosto lunga (circa 3 mesi, con non pochi disagi per gli utenti) appare quasi del tutto insufficiente al raggiungimento degli standard di sicurezza. Solo per fare un esempio, risulta alquanto inadeguata la scelta di installare permanentemente le barriere laterali New Jersey. Non è necessario essere esperti di viabilità o tecnici delle infrastrutture per sapere che tale scelta tecnica risulta valida in situazioni di emergenza e/o per delimitare provvisoriamente un’area di cantiere o, come spesso accade, per incanalare il flusso stradale. Reputiamo altresì errata la scelta di apporre tali barriere laterali in piena curva, con possibili gravi danni in caso di impatto. Ci preme segnalare, tra l’altro, che le barriere utilizzate nel tratto di strada di cui sopra, non presentano il “piede a base inclinata”, accorgimento tecnico peculiare delle barriere New Jersey, in grado di allontanare la gomma di un automezzo in caso di contatto; quindi, le barriere apposte, proprio per questo mancato accorgimento, risultano oltremodo pericolose. Non sarebbe stato più sicuro procedere all’apposizione di guardrail lungo tutto il tratto di strada interessato dalla manutenzione? Del resto, perché in alcune zone si è provveduto a quest’ultima scelta tecnica, in altre con profilati in cemento? Ancor più grave è la circostanza che vede il permanere di porzioni di guardrail vecchi e gravemente danneggiati, accanto a porzioni nuove. Non costituiscono un pericolo per i viaggiatori? Non si poteva procedere alla sostituzione? Ci saremmo aspettati, poi, l’apposizione di catadiottri ai margini delle corsie, sul manto stradale, in modo da rendere sicuro il transito in caso di nebbia, evento meteorologico molto frequente su quella strada durante le stagioni autunnale e invernale.

Sebbene tardiva, reputiamo positiva e opportuna la scelta di procedere alla ripavimentazione, intervento ormai improcrastinabile per evidenti motivi di sicurezza e per gravi carenze manutentive che perduravano da qualche decennio.

Alla luce di quanto espresso, Le chiediamo, Egregio Ingegner Mele, di valutare interventi aggiuntivi per la definitiva messa in sicurezza di un tratto di strada molto transitato e di importanza strategica fondamentale per la circolazione dei veicoli nella provincia di Ragusa. Le chiediamo, cortesemente, di procedere alla rendicontazione dei lavori effettuati, materiale utilizzato, costi e tempi di realizzazione. E Le chiediamo, urgentemente, di venire a fare un sopralluogo personalmente per avere un quadro di riferimento chiaro rispetto alla natura degli interventi effettuati e alla improrogabile necessità di completare, in via definitiva, il percorso di messa in sicurezza della SS 115 Comiso – Ragusa”.

Per l’Associazione Reset (Salvatore Liuzzo, Francesco Del Stabile, Mario D’Asta, Alessandro Mugnas, Sergio Failla)