I Carabinieri hanno tratto in arresto in flagranza per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e resistenza e minaccia a Pubblico Ufficiale, un bracciante agricolo di Grammichele.
L’incubo delle due donne era iniziato domenica pomeriggio in un camper, nel quale stavano trascorrendo qualche giorno di ferie al mare, parcheggiato nella piazzetta Michelangelo di Marina di Modica. I militari dell’Arma intervennero con due pattuglie perché allertate da alcuni cittadini che stavano assistendo alla furia violenta dell’uomo, che al culmine di una lite aveva brutalmente malmenato la moglie e la figlia minorenne, cagionando loro delle lesioni. La lite era nata perché l’uomo non aveva acconsentito alla figlia di uscire dal camper per fare una passeggiata con alcuni giovani conosciuti in vacanza a Marina, e la moglie aveva tentato di intercedere per permettere alla figlia di incontrare gli amici. L’uomo, quindi, aveva preso una canna di legno ed aveva iniziato a percuotere la donna e la ragazzina, ed aveva anche legato al latto con delle manette la donna, alla violenza stava facendo assistere anche gli altri figli minorenni.
I Carabinieri sono intervenuti in circa 10 minuti, ed alla loro vista l’uomo ha iniziato ad ingiuriarli ed a minacciarli che se avessero fatto il loro dovere li avrebbe uccisi. L’uomo è stato bloccato, e la donna e la ragazzina sono state trasferite all’Ospedale di Modica per le cure del caso, che le hanno riscontrate affette da lesioni guaribili in alcune settimane. Ma la ferita più grande è indubbiamente quella morale che le donne stanno vivendo da diversi mesi, infatti, i militari si sono trovati dinanzi ad una storia di violenza, degrado umano e continue offese, in un contesto sociale molto delicato.
I Carabinieri hanno rassicurato la donna e l’hanno assistita in ogni ambito materiale e morale, affidandola con i figli minori ad una comunità protetta insieme ai 4 figli minori. L’autorità giudiziaria iblea, immediatamente allertata a seguito dell’arresto, ha affrontato con particolare sensibilità ed incisività l’episodio violento, infatti il PM di turno dott.ssa BISELLO ha richiesto la convalida dell’arresto e l’applicazione della più afflittiva delle misure, la custodia in carcere. All’esito dell’udienza di convalida, il GIP ha applicato la misura in carcere, ove attualmente si trova l’uomo. L’Arma dei Carabinieri è impegnata quotidianamente nella tutela delle fasce deboli e soprattutto ha sviluppato professionalità e protocolli investigativi ed assistenziali all’avanguardia contro la violenza sulle donne e sui minori.