Elezioni, Ragusa Prossima ricorre al Tar: “Ci spettano due consiglieri”

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Il nuovo consiglio comunale

Il coordinamento di Ragusa Prossima ha dato mandato all’avvocato Giovanni Mania e all’avvocato Angela Barone di proporre ricorso al Tar di Catania, per l’annullamento della proclamazione degli eletti, nella parte in cui non comprende l’elezione dell’avvocato Rosario Antoci, secondo candidato per numero di voti della lista “Ragusa Prossima”.

“La decisione del coordinamento – si legge in una nota – nasce dal doveroso rispetto del voto di tanti elettori che hanno visto nei candidati di Ragusa Prossima i rappresentanti più vicini alla loro visione di città, dalla necessità di affermare la certezza del diritto in momento dell’esercizio democratico che è la trasformazione di voti in seggi, dall’obbligo morale di dare forza in consiglio ad un progetto di città che è stato premiato da oltre 5.262 cittadini.

Il coordinamento considera il ricorso fortemente fondato perché l’ufficio centrale elettorale è incorso in errore, ammettendo all’assegnazione dei seggi la lista “Insieme” che aveva conseguito 1609 voti, inferiore al 5% dei voti validi complessivamente espressi dagli elettori, pari appunto a 1745,9. Erroneamente l’ufficio centrale elettorale ha calcolato la soglia di sbarramento del 5 per cento per le liste, tenendo conto soltanto dei voti di lista piuttosto che di tutti i voti validi espressi dagli elettori a favore di un candidato alla carica di sindaco. La legge regionale 17/2016 ha infatti reintrodotto l’effetto trascinamento, ripristinando integralmente anche nell’Isola la tradizionale unicità del procedimento e del corpo elettorale, per cui ogni elettore non può più esprimere una preferenza soltanto per una lista: la scheda unica, infatti, per essere valida deve sempre consentire l’attribuzione del voto ad un candidato alla carica di sindaco, per espressa volontà dell’elettore stesso o appunto per effetto trascinamento.

 Quando la legge fa riferimento ai “voti validi”, questi sono dati dalla somma dei voti assegnati ai candidati sindaco. Il che, in altri termini, significa che nell’ambito dell’unico procedimento elettorale per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale il totale dei voti validi” deve sempre e necessariamente coincidere con il totale dei voti assegnati ai candidati alla carica di sindaco (non uno di più, non uno di meno). Erroneamente, l’ufficio centrale elettorale ha quantificato tale soglia in 1588,8 voti corrispondente al 5% della somma dei soli voti attribuiti a tutte le liste (pari a 31.776), piuttosto che in 1745,9 voti, corrispondente invece al 5% dei voti validi complessivamente espressi dagli elettori e quindi anche soltanto a favore dei candidati alla carica di sindaco (pari a 34.918).

Il coordinamento attende fiducioso il pronunciamento del Tar che dovrebbe esprimersi in tempi brevissimi, ma in tempi ancora più brevi sarà convocata un’assemblea cittadina per l’approvazione dello statuto di “Italia/Ragusa prossima’’ e   per definire l’organizzazione cittadina del movimento che si vuole offrire come luogo per rinnovare la politica e inventare il futuro”.

Se passasse questa linea, dovrebbe lasciare l’aula Giorgio Mirabella. 

Maurizio Tumino, candidato sindaco con Insieme, replica:

“Non ci siamo di certo attribuiti noi il seggio, ma lo ha fatto l’ufficio centrale elettorale, che penso abbia seguito lo stesso criterio per tutti. 

A oggi non abbiamo ricevuto alcuna notifica in merito al ricorso annunciato. Quando avremo una notifica decideremo come muoverci”.