Modica è unica nel Mondo. Su questo non temiamo smentita. Però forse non molti sanno che sulla Terra esiste un’altra Modica. Per la precisione Nova Modica, stato del Minas Gerais, Brasile. A 450 km da Belo Horizonte, capitale del Minas Geiras e a 750 da Rio de Janeiro. Ma soprattutto a 8.511 km dall’antica capitale della Contea.
Nova Modica è una cittadina nata dopo la seconda guerra mondiale e così chiamata in omaggio alla Città natale di Fra Gaspare Zaccaria, un piccolo (fisicamente) frate cappuccino dall’immenso cuore e forza di volontà che all’indomani della fine del conflitto mondiale scelse di dedicare la sua vita all’evangelizzazione della popolazione brasiliana. Oggi il Comune di Nova Modica conta circa 5 mila abitanti, ha un Sindaco e una Giunta dall’età media tra la più bassa in Brasile. E’ una cittadina viva economicamente che, nonostante le dimensioni ridotte, è tra i poli economici più importanti della regione.
La sua (giovane)storia si intreccia indissolubilmente con quella recente di Modica. A Nova Modica è seppellito proprio il suo fondatore, Fra’ Gaspare (al secolo Saverio Carmelo Zaccaria) la cui famiglia si spese molto a cavallo degli anni 60 e 70 per la costruzione di edifici pubblici e infrastrutture. Tra di essi spicca il “Centro Profissionalizante Fray Gaspàr”, un polo di eccellenza nella formazione professionale dei giovani “novamodicani” inaugurato nel 1995, 8 anni prima della scomparsa del missionario cappuccino. Non prima di aver visitato per l’ultima volta la sua Modica. Nova Modica è il suo più grande atto di amore e riconoscenza per la Città che lo vide nascere il primo novembre del 1919.
Fin da piccolo mostrava una sensibilità ed un amore per il prossimo non comuni tanto che la strada del sacerdozio fu una scelta naturale, maturata fin dalla più tenera età. Mentre i suoi otto fratelli e sorelle lavoravano nei campi, quello che sarebbe diventato Fra’ Gaspare passava le giornate a studiare con un unico obiettivo: far del bene alla gente. Entrato nell’ordine dei Cappuccini, si imbarcò da Genova all’indomani della fine della seconda guerra mondiale alla volta del misterioso Brasile dove i Frati Minori Cappuccini gestivano la missione di Rio Janeiro già dalla fine del XIX secolo. Era il 25 marzo del 1897, infatti, quando quattro giovani missionari partirono dal convento di Modica per l’evangelizzazione delle popolazioni indigene brasiliane. Che gli incroci tra Modica ed il Brasile furono strettamente legati lo dimostra il fatto che negli anni successivi, fino all’arrivo di Fra Gaspare nel 1946, tra i 47 frati inviati in Missione ben 7 erano modicani (Fra Gaspare Zappulla, Fra Bonaventura, Fra Domenico, Fra Eugenio Sisino, Fra Francesco Antonio, Fra Arcangelo, Fra Clemente). Gli altri provenivano da tutto il resto della Sicilia. Fra Gaspare arriva, come detto, nel 1946. Dal primo giorno il suo impegno è teso a prendere per mano gli abitanti della grande Favela e portarli fuori da quello stato di indigenza e povertà in cui vivevano. Vengono costruiti Chiese, strade, collegi, scuole. Arriva l’acqua nelle case (non più baracche) e si accendono le lampadine. La sua vita si svolge ormai principalmente nel Paese Sudamericano anche se non mancano i viaggi transoceanici durante i quali, oltre a rivedere con piacere i numerosi familiari, Fra Gaspare raccoglie donazioni da portare in aiuto di quelli che considera suoi figli.
“O grande sonho do Fray Gaspar” (il grande sogno di Fra Gaspare) è il titolo di un documentario che gli hanno dedicato in Brasile per celebrarne la figura. E il suo grande sogno diventò realtà alla fine degli anni 60 quando fu fondata ufficialmente Nova Modica. L’opera dei Frati Cappuccini ha cambiato radicalmente questa zona del Brasile, quella di Fra Gaspare è rimasta nella memoria collettiva di tutti i novamodicani.