I sogni di Ivan Di Rosa, lo studente più meritevole di Modica

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Un diploma da 100 e lode, un encomio e una borsa di studio consegnata dall’associazione ‘Grazia Minuccio’. Basterebbe dire solo questo per comprendere quanto Ivan Di Rosa sia un ragazzo speciale e uno studente modello.

Ma Ivan è molto di più.  È una persona sensibile ed empatica. Ieri infatti, durante la cerimonia, che si è tenuta al Liceo Classico di Modica, in cui sono stati premiati gli studenti più meritevoli, il momento più bello che ha vissuto è stato quando la mamma di Grazia Minuccio, gli ha preso e tenuto per qualche secondo la mano, visibilmente commossa.Quella stretta – ci ha raccontato – era colma di significato. Ed è stato il momento più bello. È come se quella mamma avesse voluto farmi capire di vivere pienamente il mio futuro. Occasione che purtroppo sua figlia non ha avuto”.

Una bella cerimonia che si è svolta davanti il Dirigente Scolastico prof. Sergio Carrubba insieme alla Commissione degli Esami di Stato presieduta dalla Dirigente Rosaria Costanzo e a parenti e amici, ma soprattutto un ottimo modo per concludere gli anni di liceo.

Tornando indietro,  sceglieresti lo stesso percorso scolastico?

Assolutamente sì. Sono stati anni di studio intensi che mi hanno cambiato profondamente. Hanno modificato il mio modo di ragionare, di pensare. Adesso non posso più accontentarmi di una lettura superficiale della realtà, ma ho bisogno di approfondire e analizzare ogni cosa. Questo lo devo ai miei professori, perché entrare in classe significava avere con loro dibattiti e scambi di opinioni produttive, e allo studio di greco e latino che mi ha insegnato da dove veniamo e quanta strada possiamo ancora percorrere. E poi questo istituto mi ha permesso di andare in giro per l’Italia partecipando alle Olimpiadi di lingue classiche, Certamina, dove ho avuto l’occasione di conoscere tanti ragazzi che condividono la mia stessa passione.

E adesso, con in tasca un diploma da 100 e lode e una borsa di studio, quali i tuoi progetti?

A breve affronterò le selezioni per entrare alla facoltà di medicina a Pisa. Da grande vorrei fare lo psichiatra, credo si la professione perfetta per coniugare le mie passioni. Da una parte l’incredibile meccanismo dell’anatomia umana, dall’altra la filosofia e la letteratura.