Marijuana tra i pomodori, arrestati in tre a Macconi

766

La Polizia di Stato – Squadra Mobile, Commissariati di Niscemi e Vittoria – ha arrestato 4 cittadini stranieri per coltivazione in serra di marijuana, detenzione di cocaina e munizioni per pistola.

Gli arresti durante un controllo in contrada Macconi (Acate).

Le prime informazioni su una probabile coltivazione di marijuana o comunque traffico di droga, provenivano dalle attività info-investigative dei colleghi del Commissariato di Niscemi, pertanto si procedeva ad effettuare un’attività congiunta con gli uffici operativi della Questura di Ragusa.

L’azienda, gestita da SINA Andi, 36 anni (irregolare sul territorio nazionale), era composta da tre serre ed una casa rurale, pertanto, considerata la vastità della zona da controllare, è stato necessario impiegare numerosi uomini della Polizia di Stato e le Unità Cinofile di Catania.

La Squadra Mobile e gli investigatori dei Commissariati di Vittoria e Niscemi, oltre al citato SINA Andi, coglieva in flagranza di reato, anche altri tre soggetti identificati per: LUPU Maria Alina, 37 anni, e ENACHI Alexandru, 18 anni, di nazionalità rumena, nonché TOSKA Enio, 18 anni, di nazionalità albanese.

All’arrivo degli agenti della Polizia di Stato, gli arrestati erano intenti a lavorare all’interno di una delle serre, principalmente coltivate a pomodoro, difatti nell’area antistante la casa rurale annessa all’azienda agricola erano presenti alcune decine di casse di pomodorino appena raccolte e pronte per essere commercializzate. Nel corso della perquisizione effettuata all’interno della proprietà terriera, grazie al fiuto dei cani poliziotto, tra i filari di piante di pomodoro che ne occultavano la vista in caso di un controllo, venivano scovate numerose piante di marijuana di altezza variabile tra i 180 e i 230 cm circa.

Con l’ausilio di personale della Squadra Cinofili della Questura di Catania si procedeva a perquisizione domiciliare degli indagati. Il controllo dava esito positivo, poiché venivano rinvenuti due involucri in cellophane termosaldati contenenti cocaina per quasi 10 grammi. Gli involucri venivano rinvenuti all’interno della custodia di una macchina fotografica nascosta in un armadio della stanza da letto. Nel corso della stessa perquisizione, all’interno di un casotto adibito a deposito, venivano rinvenute 18 cartucce per pistola. Altre quattro cartucce venivano rinvenute occultate all’interno di un cassetto di un mobile della cucina.

Nel corso degli accertamenti espletati, veniva rinvenuto un magnete sopra il contatore dell’energia elettrica che serviva l’intero immobile in argomento. Pertanto si richiedeva l’intervento sul posto di personale tecnico dell’ENEL, il quale constatava che tale artificio ne alterava la registrazione in modo tale da rilevare un consumo pari al 97,3% in meno del totale effettivamente consumato.