“L’attivazione di un vero circuito di istituzioni culturali, una visione ampia e profonda delle nostre possibilità in un circuito internazionale, uno sguardo aperto sulla contemporaneità sono le direttrici della nostra visione culturale”.
Il candidato a sindaco di Modica Salvatore Poidomani spiega nel dettaglio i punti del suo programma relativi alla programmazione in ambito culturale, lanciando proposte concrete, come ad esempio quella che riguarda la gestione del Castello dei Conti: “L’ambizioso progetto di un centro polivalente unico in tutto il Meridione d’Italia potrebbe rappresentare la chiave per un nuovo turismo – quello congressuale – tutto da esplorare: e per farlo sarà necessario un progetto ben diverso da quello della semplice e inadeguata gestione comunale, per esempio attraverso un bando internazionale per la gestione e la promozione”.
Ma anche, ad esempio, Palazzo dei Mercedari: “L’asse ideale che congiunge Santa Maria del Gesù, Palazzo Polara, Palazzo Moncada, il Teatro Garibaldi, Palazzo della Cultura costituiscono un percorso ideale che non può che concludersi con Palazzo dei Mercedari, della cui riapertura dovrà finalmente farsi carico la prossima amministrazione, non solo attraverso il ripristino e la riapertura del Museo Etnografico e il trasferimento del Museo Civico, entrambi meritevoli di un ambizioso progetto di riallestimento e di un processo di regionalizzazione, ma anche attraverso l’istituzione di una sezione contemporanea”.
“È di tutta evidenza – commenta Poidomani – che immaginiamo una centralità della cultura molto diversa da quella – solo proclamata ma nella sostanza vuota – che purtroppo abbiamo sperimentato nell’ultimo quinquennio”.
“Pensiamo – precisa – ad una programmazione annuale coerente, di livello alto e di vasto respiro, escludendo forme di improvvisazione e di occasionalità nell’organizzazione degli eventi.
Una di queste direttrici è senza dubbio l’elaborazione e lo sviluppo di appuntamenti di richiamo nazionale e di promozione del nome della città a livello internazionale, oltre ad un percorso di rafforzamento dell’identità storica della città anche attraverso un vero lavoro sulla memoria”.
E infine, il Cioccolato: “Indubbiamente tra le risorse da valorizzare c’è anche il Cioccolato, che va però sottratto ad una impostazione mediocre e approssimativa, per essere piuttosto consegnato ad una ben più lungimirante possibilità di consapevolezza, tutela e valorizzazione a lungo termine: il cioccolato è innanzitutto un patrimonio storico, non certo l’oggetto di una sagra di paese, e come tale va reso protagonista di un lavoro di ricerca culturale di alto livello e di un momento di promozione capace di essere realmente innovativo e attrattivo a livello internazionale, oltre che di accrescere – anziché diminuire – la reputazione del prodotto e della città, collegandosi anche all’importanza dei circuiti enogastronomici come nuova e fondamentale direttrice per il turismo”.