Stretta sul caporalato in Sicilia, con quattro province coinvolte: Ragusa, Siracusa, Agrigento e Trapani.
Gli agenti di Polizia hanno riscontrato situazione al limite della disumanità. I braccianti agricoli dormivano in giacigli e baracche. Non solo erano sfruttati ma in alcuni casi vivevano insieme a maiali e pecore in condizioni igienico sanitarie disumane.
Gli agenti delle squadre mobili hanno arrestato ad Agrigento tre persone, altre sei denunciate a Ragusano, a Siracusa è stata sospesa l’attività di un’azienda, a Trapani sono stati denunciati il titolare e il collaboratore esterno di un’azienda agricola. L’attività di controlli è stata organizzata dall’ufficio europeo di polizia-europol.
I RISULTATI IN PROVINCIA DI RAGUSA
La Squadra Mobile, coadiuvata dalla Polizia Scientifica e dai Commissariati di Modica e Vittoria, ha denunciato 5 imprenditori per sfruttamento della manodopera e per aver fatto lavorare cittadini extracomunitari irregolari sul territorio nazionale.
I controlli effettuati hanno richiesto il prezioso intervento, oltre che di altre articolazioni ed Uffici della Polizia di Stato, anche dell’INPS, dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, dell’ASP di Ragusa – Servizio Igiene – dello SPRESAL (Servizio Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro) e Servizio Veterinario.
Le attività condotte dalla Polizia di Stato hanno avuto, anche questa volta, un duplice obiettivo, individuare i c.d. caporali durante le fasi di reclutamento e controllare le aziende che impiegano manodopera, al fine di verificare l’esistenza di indici di sfruttamento a danno dei lavoratori.
Indispensabile il frutto del lavoro nato dalla sinergia con i suddetti uffici, al fine di verificare la sussistenza di elementi costituenti reato contenuti nella norma sul c.d. caporalato.
La Polizia Scientifica ha video documentato ogni attività condotta in questi giorni, al fine di cristallizzare, con video e foto, quanto accertato dagli uomini della Squadra Mobile che hanno coordinato tutti gli agenti operanti.
Controllate due aziende virtuose che operavano nel pieno rispetto delle normative, sia per quanto concerne l’impiego dei dipendenti e quindi quanto contenuto nei contratti collettivi provinciali, sia per tutte le altre norme correlate, come la sicurezza sui luoghi di lavoro, l’uso di fitofarmaci e la tracciabilità dei prodotti biologici. È stato possibile accertare che le aziende rispettavano le norme da anni anche per il versamento dei contributi previdenziali ai dipendenti.
Grazie all’impegno degli operatori della Polizia di Stato è stato possibile denunciare 5 imprenditori, 3 del settore zootecnico e 2 del settore agricolo.
3 di questi imprenditori (una donna) del settore zootecnico sono stati denunciati per aver sfruttato i lavoratori, spesso assunti in modo irregolare. Difatti, dall’escussione dei lavoratori è emerso che la paga per tutti (anche quelli con contratto) era di 25 euro al giorno per 8 ore circa, ovvero 3 euro per un’ora di lavoro, paga totalmente difforme a quanto previsto dai contratti collettivi. Gravi condizioni di degrado all’interno dell’azienda zootecnica ed in particolar modo nei magazzini trasformati in abitazioni senza alcuna idoneità alloggiativa, così come certificato dall’ASP di Ragusa.
Le dichiarazioni degli operai sono state fondamentali per gli investigatori della Squadra Mobile di Ragusa; tutti sono stati concordi nel riferire di lavorare presso l’azienda e che il titolare gli aveva offerto come alloggio queste casette fabbricate senza alcun minimo rispetto delle normative sull’edilizia; era lui che impartiva gli ordini, organizzava il lavoro all’interno dell’azienda e li pagava.
Tutti hanno affermato che le loro condizioni economiche sia pregresse che attuali erano e permangono miserevoli.
Altri due imprenditori hanno commesso un reato connesso all’impiego di manodopera clandestina, ovvero pagavano equamente gli operai ma hanno assunto, rispettivamente, 3 centro africani irregolari sul territorio nazionale in quanto non richiedenti asilo poiché la loro istanza era stata respinta e 3 operai albanesi irregolari poiché mai avevano richiesto un permesso di soggiorno poiché non aventi diritto.
L’Ispettorato del Lavoro, l’INPS e l’ASP hanno sanzionato per decine id migliaia di euro gli imprenditori controllati e tuttora sono in corso accertamenti per la verifica di altre irregolarità.
Come detto, insieme ad aziende virtuose, sono state tante quelle segnalate all’Autorità Giudiziaria per la violazione della norma di recente novellata dello sfruttamento della manodopera. Alcuni indagati assumevano mediante contratto ma poi sottopagavano i dipendenti, così come nessuno dei lavoratori poteva godere di ferie o di assenza per malattia, in pratica, chi lavorava guadagnava, gli altri non percepivano nulla.
“La Polizia di Stato in provincia di Ragusa continua a vigilare sul rispetto delle norme al fine di tutelare, come già detto, i lavoratori costretti per il loro stato di bisogno ad accettare lo sfruttamento da parte degli imprenditori.
Il controllo è fondamentale anche per gli imprenditori onesti che, come da loro riferito, non riescono a battere la concorrenza di chi viola le leggi, pertanto chiedono maggiori controlli”.