Maurizio Tumino si presenta con ‘carte’ alla mano, anche se più che la questione strettamente giudiziaria relativa alla citazione diretta a giudizio per appropriazione indebita, il suo obiettivo sono “gli sciacalli, vigliacchi e carogne” che hanno condiviso anche notizie non veritiere sul suo conto pur di danneggiarlo.
Questo pomeriggio, Tumino ha tenuto una conferenza stampa nella sede del comitato elettorale. Sulla questione della citazione a giudizio, peraltro di un mese e mezzo fa e venuta fuori soltanto a dieci giorni dal voto, ha chiarito: “Era giusto e doveroso che io facessi chiarezza su una serie di questioni dominio pubblico che riguardano la mia sfera personale e di imprenditore e che nulla hanno a che spartire con la politica. Si risolveranno in una bolla di sapone”. E entrando nel merito, ha detto: “Non ho avuto nessuna formale richiesta di restituzione ed il valore del materiale sarebbe nell’ordine di qualche qualche migliaio di euro… Questo signore cerca in tutti i modi di farmi danno, ma con due sentenze è stato già condannato a pagare oltre diecimila euro per le spese di lite”.
I fatti in questione risalgono a due anni e mezzo fa. La citazione a giudizio è stata disposta il 17 aprile, mentre il procedimento dinanzi al giudice monocratico si terrà il 24 ottobre.
Ma Tumino se l’è presa con i detrattori politici, in riferimento ad altre notizie circolate in organi d’informazione on line, risultate poi infondate e per le quali ha sporto querela. “Sono sciacalli e vigliacchi senza coraggio. Hanno condiviso quelle notizie senza neppure appurare se fossero veritiere. Evidentemente la candidatura di Tumino fa paura”.
E ha concluso: “Evidentemente la candidatura di Tumino fa paura. Io sono disposto a essere sconfitto nella mia corsa a Palazzo dell’Aquila sui programmi, ma ovunque vado trovo il favore della gente. Ho ricevuto centinaia di messaggi di vicinanza e solidarietà”.