“Il privilegio di vivere giornalmente accanto a ragazzi conferisce la misura delle loro necessità. Ecco perché non parlo per sentito dire o avendo a disposizione un ridotto range di valutazione, ma avendo avuto a che fare negli anni con centinaia di ragazzi che lamentano sempre e soltanto una cosa: incertezze sul loro futuro”.
Così il candidato sindaco di Ragusa in rappresentanza di Città Futura Carmelo Ialacqua ha inserito all’interno del suo programma, alla voce ‘Ragusa guarda ai giovani’, il progetto denominato ‘Reddito Comunale Garantito’.
Si tratta dell’istituzione di un reddito minimo per i giovani dai 19 ai 29 anni che potranno accedere ad un programma di prestazioni di lavori utili alla comunità per i quali riceveranno un compenso che servirà ad investire sulla loro stessa formazione.
“I nostri ragazzi – ha spiegato Ialacqua – non hanno nella nostra città un futuro e spesse volte sono costretti a scegliere altre sedi in cui vivere e lavorare, o a essere fagocitati dal mercato del lavoro senza ottenere nulla in cambio. È un sistema irriverente e soprattutto difficile da scardinare. Ecco perché io voglio che la pubblica amministrazione guardi a loro, come ciascuno di noi farebbe per i propri figli. Se gli si desse la possibilità di essere impegnati in attività lavorative che garantiscano anche una formazione, otterremmo due effetti: il primo non vedere questi ragazzi demotivati o vittime di un sistema iniquo, e come secondo effetto daremmo loro la possibilità di cimentarsi in attività che hanno un risvolto per la nostra città e che li responsabilizzerebbe. I fondi? Non è difficile verificare, anche in questo caso, l’ammontare delle royalties e destinare una parte a loro e alla possibilità della loro formazione.
Un sindaco, un’amministrazione, una città devono per forza pensare anche a questa congrua fetta di cittadini che terminati gli studi superiori hanno bisogno di uno strumento per crescere e formarsi.
Un sindaco, un’amministrazione, una città non possono tirarsi fuori da questo sistema immaginando che non sia affar loro. Io non ci sto! Pianificare interventi di pubblica utilità, senza scivolare nel facile assistenzialismo, è uno strumento di crescita e un segnale forte da fornire, senza facili proclami, ma seguendo quanto le normative ci mettono a disposizione. ‘Ragusa guarda ai giovani’ non è un facile slogan di campagna elettorale, ma deve essere un impegno concreto che io mi sento di assumere e che ha tutte le possibilità per essere realizzato, magari compiendo una oculata programmazione quinquennale che miri a migliorare le aspettative di chi riteniamo rappresenti il futuro, ma per cui non si assumono mai impegni”.