Che differenza c’è tra un bambino di genitori stranieri nato in Italia e un bambino di genitori italiani nato nello stesso Paese? I bambini non vedono tra loro nessuna differenza. Sono gli adulti a vederle. La politica nazionale è miope, stenta a riconoscere loro il diritto di essere cittadini del Paese dove sono nati, dove crescono e dove diventeranno donne e uomini maturi. Perché allora non riconoscere la cittadinanza onoraria a tutti i bambini, figli di genitori stranieri, nati a Ragusa?
Anche se la cittadinanza onoraria non ha in concreto alcun valore reale, si tratta di un gesto politico e sociale molto forte. Un richiamo all’integrazione lanciato al governo nazionale. Sono già tanti i Comuni in Italia che hanno adottato iniziative similari, come ad esempio il Comune di Palermo. Ragusa è terra di frontiera, terra di sbarchi, di approdo, di accoglienza. Anche a Ragusa il numero di bambini e ragazzi, nati nella nostra città ma privi di cittadinanza italiana, iscritti nelle scuole di ogni ordine e grado aumenta in modo sostanzioso. Bambini nati a Ragusa da genitori ragusani e loro coetanei nati a Ragusa da genitori stranieri frequentano le stesse scuole, studiano sugli stessi libri, hanno gli stessi insegnanti. La scuola, anche a Ragusa, è il luogo dove si fa integrazione, il luogo in cui, di fatto, si costruisce la cittadinanza.
Perchè allora non conferire anche a Ragusa, partendo dalla scuola, da chi frequenta la scuola, la cittadinanza onoraria a tutti i bimbi e ragazzi nati e residenti nella nostra città?
A sostegno di questa iniziativa la lista Città Futura annuncia pubblicamente che lunedì 28 maggio alle ore 19.30, presso il Cinema Lumiere di Ragusa, partirà la petizione popolare, ai sensi dell’articolo 8, comma 3, dello statuto comunale. Servono tante firme, le raccoglieremo tra la gente. Porteremo all’attenzione della cittadinanza questa istanza di civiltà: tutti i bambini nati e residenti a Ragusa sono Ragusani.