Salvatore Poidomani: “Un Comune che riconosca i diritti di tutti”

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Immaginare una città che mette al centro le persone vuol dire impegnarsi a farlo con un approccio laico e secondo principi di uguaglianza”.

Il candidato a sindaco di Modica Salvatore Poidomani rivendica di essere l’unico ad aver inserito nel programma un punto espressamente dedicato ai diritti civili e vuole lanciare il dibattito in città: “È ora – dichiara – di riconoscere a livello cittadino lo spettro di tutti i diritti civili. In una città in cui finora non si è mai parlato dei registri per le Unioni civili e per il Biotestamento, si tratta di applicare al più presto le leggi attualmente in vigore”.

Essere cittadini vuol dire anche questo”, aggiunge Poidomani: “Ed è così che sono da considerare, cittadini, gli immigrati, a cui va garantita l’accoglienza che una società plurale e interculturale deve essere capace di esprimere: sperimentando forme di partecipazione, o addirittura di rappresentanza, per gli stranieri presenti nella nostra città, e iniziative di estensione della cittadinanza ai bambini nati da genitori stranieri”.

“All’uguaglianza nell’essere cittadini segue l’equità nell’accedere a tutte le possibilità. Pensiamo quindi al tema della riorganizzazione dei Servizi sociali”, aggiunge Poidomani: “Su questo fronte, quello di cui oggi si avverte realmente la mancanza è una visione globale e strutturale, che vada oltre il servizio specifico o il singolo sussidio. Il coinvolgimento concreto del Terzo settore per gestire insieme i servizi di una città è l’unico modo per andare nella direzione di una vera sussidiarietà per pensare insieme e pensare in grande. A cominciare da un percorso di formazione integrata tra servizi sociali, servizi del privato sociale e servizi sanitari, dalla ripresa dell’attività della Consulta dei servizi sociali a beneficio dei più deboli e dei più fragili, per operare sempre nell’ambito di una progettazione condivisa. Ci impegneremo, inoltre, ad attuare il Libro bianco sulla disabilità promosso dall’associazione Anffas”. 

E, a proposito dei “diritti di tutti” di cui parla nel programma, Poidomani si concentra anche su quei cittadini a cui vuole prestare più attenzione: i bambini. “In un momento in cui lo Stato riduce le risorse per la scuola, l’Amministrazione comunale deve a maggior ragione farsi carico di mantenere un rapporto stretto e di sostegno con tutte le istituzioni scolastiche, proteggendo in modo particolare quelle che rappresentano una peculiarità del nostro territorio. Occorre rafforzare il patto tra scuola e comunità con concretezza: con le risorse già in forza agli istituti, con il personale comunale e con il volontariato si potrà aprire la scuola a costanti attività pomeridiane che offrano attività di vario genere (sportive, ludico-ricreative, di supporto didattico), affinché la scuola diventi il polo di attrazione, il punto di riferimento fondamentale per i bambini ed i ragazzi al di là del canonico impegno scolastico”.