Evasore totale, la Guardia di Finanza gli sequestra anche la barca

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Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ragusa, con la collaborazione della Direzione Provinciale dell’Agenzia dell’Entrate e sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, hanno scoperto un “evasore totale”, L.G. cl. ’64, di vittoria, titolare di una ditta individuale operante nel settore del commercio all’ingrosso di ortaggi e frutta, il quale, nelle sole annualità dal 2012 al 2013, ha evaso circa 300 mila euro di imposte.

In particolare, le articolate e minuziose indagini eseguite dagli investigatori della Compagnia di Vittoria, hanno permesso di rilevare l’omessa dichiarazione di fatturato attivo per circa 1,2 milioni di euro, da cui è scaturita la segnalazione alla Procura della Repubblica di Ragusa per la violazione dell’art. 5 D.lgs. 74/2000 (“omessa presentazione”).

L’autorità giudiziaria interessata, accogliendo la proposta del reparto del Corpo operante, ha emesso un decreto di sequestro preventivo diretto e per equivalente di denaro, beni mobili ed immobili nella disponibilità dell’indagato, fino alla concorrenza dell’ammontare della frode.

Pertanto le fiamme gialle vittoriesi hanno dato esecuzione al predetto provvedimento, sequestrando 4 beni immobili nel comune di Vittoria e un natante in uso all’indagato di 10 metri di lunghezza ormeggiato presso il porto di Scoglitti.

L’evasione produce effetti negativi per l’economia, ostacola la normale concorrenza fra imprese, danneggia le risorse dello Stato ed accresce il carico fiscale per i cittadini onesti.

La Guardia di Finanza, quale unica forza di polizia economico-finanziaria, tra i suoi principali compiti istituzionali mira ad intercettare incongruenze tra redditi consumati e/o investiti e quelli dichiarati, anche attraverso la rilevazione sul campo delle manifestazioni di ricchezza visibile (quali auto e moto di alta cilindrata e potenza, imbarcazioni da diporto, aeromobili ed elicotteri, immobili di lusso) contrastando le condotte di fittizia intestazione di beni al fine di occultarne la provenienza illecita, garantendo quanto più possibile un effettivo recupero delle somme non introitate dall’Erario.