La Squadra Mobile e gli agenti Commissariato di Comiso hanno arrestato Giuseppe Di Stefano, vittoriese di 22 anni, per tentata rapina aggravata dall’uso di armi.
Ieri pomeriggio, il giovane si avvicina al titolare di una tabaccheria ed alla sua fidanzata che stavano per aprire la saracinesca, chiedendo 5.000 euro e stecche di sigarette. Il titolare si rifiuta, comunque lo riconosce quale cliente abituale ma non sa altro di lui. Il Di Stefano – secondo quanto riferito dagli investigatori, reitera la richiesta, aggiungendo: “o mi dai quanto ti ho chiesto o faccio saltare tutto in aria”. I due giovani gestori rifiutano fermamente la richiesta e chiamano la Polizia di Stato. Il giovane va via ma, dopo pochi minuti, fa ritorno con una bombola di gas in una mano ed un accendino nell’altra. Di Stefano – sempre secondo quanto riferito dagli investigatori – si presenta all’ingresso della rivendita di tabacchi, posiziona la bombola proprio davanti la porta e chiede i soldi “altrimenti faccio esplodere tutto”. A quel punto i due gestori, terrorizzati, chiusi dentro il negozio, non hanno come fuggire. Coraggiosamente la donna spintona il rapinatore per guadagnare la fuga ed allontanarsi dalla bombola. Una volta fuori dalla rivendita, il criminale la strattona con violenza inaudita e la fa cadere per terra dove resta inerme e ferita. A quel punto il fidanzato mette in fuga il malvivente allarmato dallo stridere delle sirene della Polizia e dall’arrivo dei vicini di bottega che erano stati attirati dalle urla della ragazza.
La Polizia di Stato fa convergere sul posto non solo la Volante ma anche la Squadra Mobile in servizio antirapina. Da una visione immediata dei sistemi di videosorveglianza, gli investigatori riconoscono Di Stefano e lo raggiungono a casa. Approfittando dell’ingresso del padre dentro casa, sorprendono Di Stefano nella sua stanza mentre si cambiava di abito per eludere le indagini.
Condotto presso gli uffici della Squadra Mobile di Ragusa, il giovane ha ammesso ogni responsabilità e di aver chiesto quei soldi perché affetto da ludopatia.
Grazie all’analisi dei video acquisiti, i poliziotti sono riusciti a riconoscere il malfattore ed a ricostruire ogni dettaglio della dinamica criminale messa in atto.
Dopo gli accertamenti di rito da parte della Polizia Scientifica, il criminale è stato trasferito in carcere a disposizione della Procura della Repubblica iblea.