Trasferite all’RSA 5 unità del Regina Margherita, ospedale di Comiso al collasso

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Il direttore generale dell’ASP, Salvatore Lucio Ficarra, ha deciso: 5 operatori di varie Unità Operative del Regina Margherita di Comiso (uno di Farmacia, uno di Chirurgia, due dei poliambulatori e uno della direzione sanitaria) dal 2 maggio andranno all’RSA, per coprire le eventuali carenze di personale che si potrebbero presentare se la cooperativa Medicare dovesse perdere il contenzioso con l’Azienda Sanitaria. Com’è noto, infatti, a partire dall’1 aprile la Medicare ha dovuto avviare la procedura di licenziamento collettivo nei confronti di 40 dipendenti, dopo che l’Asp ha comunicato di voler garantire il servizio di gestione della Rsa di Comiso con risorse interne. Sulla vicenda, presumibilmente a metà maggio, si dovrà esprimere la Prefettura, ma intanto da Comiso si alza il grido di allarme perché il personale del nosocomio è già al limite e questi trasferimenti metterebbero in ginocchio le U.O., con buona pace dei LEA, i livelli essenziali di assistenza.

Eppure, dopo l’incontro di febbraio tra il sindaco di Comiso, Filippo Spataro, e il manager Ficarra, incentrato sulla riorganizzazione e la rifunzionalizzazione del servizio di Emergenza-Urgenza dell’ospedale “Regina Margherita”, tutto sembrava tranquillo. Il confronto era nato dai disagi all’ex pronto soccorso, ora PTE, e dalle preoccupazioni circa il paventato ridimensionamento della Radiologia. Ma, come da copione, erano arrivate le rassicurazioni dai vertici dell’Asp, che si era sbilanciata assicurando che alcuni servizi non solo non sarebbero stati toccati, ma sarebbero stati anche implementati, per esempio garantendo la presenza costante di un medico anche nei casi in cui il medico del PTE è fuori con l’ambulanza per altra emergenza.

Da allora è calato il silenzio e ieri il sindaco Spataro, alla luce della notizia dei trasferimenti giunta da Piazza Igea, è tornato a chiedere risposte celeri. In un post sulla sua pagina Facebook si legge testualmente “Ospedale di Comiso: sindaco e sindacati sul piede di guerra per movimenti e trasferimenti di personale ospedaliero che sembrano tendere all’indebolimento di alcuni servizi. Con gli estremi di urgenza, ho chiesto al commissario Asp, Lucio Ficarra, un incontro con i sindacati, appunto, i parlamentari iblei, e il sottoscritto, per chiarire la situazione in atto. Visto che le sorti del nostro ospedale si decidono a Palermo (com’è ovvio e come è sempre stato), auspico con forza la partecipazione dei deputati regionali, in particolar modo del nostro deputato comisano che invito a sostenere con me la battaglia in difesa dell’ospedale di Comiso”.

L’impressione generale è che da quando sono nati gli ospedali riuniti Vittoria – Comiso, assecondando il piano di riordino regionale, il Regina Margherita viva una fase di smantellamento continuo, non a caso alcuni medici lo hanno già lasciato nei mesi scorsi per trasferirsi al Guzzardi di Vittoria. “Non è così che dovrebbe essere – dice il primo cittadino, che continua – è vero che alcuni servizi, in virtù di questo piano pieno di errori e sviste clamorose, sarebbero stato depotenziati, ma è anche vero che altri sarebbero stati rafforzati. Invece, qui si sta parlando solo di rimodulazioni e chiusure. E’ proprio il caso di dire – afferma ancora Spataro – che c’è in atto una sorta di accanimento terapeutico nei confronti del nostro nosocomio e, cosa abbastanza sospetta, proprio sotto le elezioni”.

Il direttore generale Ficarra si è già detto disponibile ad una convocazione nel breve termine; CGIL, CISL e altre sigle sindacali sono pronti a battersi per la tutela occupazionale e il mantenimento dei livelli qualitativi delle prestazioni ospedaliere. La Prefettura non si è ancora espressa su questo contenzioso tra Medicare e ASP – sottolinea Giovanni Occhipinti, RSU FLC CGILe voglio ricordare che se la Medicare dovesse vincere, resterà tutto com’è. Quindi perché accelerare e togliere personale all’ospedale? Questi trasferimenti – conclude – potrebbero essere l’inizio della fine per il Regina Margherita perchè senza queste 5 unità le U.O. interessate saranno in ginocchio, e da qui agli accorpamenti il passo potrebbe essere davvero breve”.