Il suo panificio è uno dei più conosciuti a Vittoria, opera dal 1969 e questa mattina i clienti che arrivavano e trovavano le porte serrate, le luci spente e un biglietto con su scritto “Chiuso per lutto” se ne andavano via sgomenti e dispiaciuti. “Non se la meritava una fine del genere il signor Tinghino” è il pensiero sulla bocca di tutti, una vita di sacrifici e finalmente, da poco, l’agognata pensione.
Ieri mattina Giovanni Tinghino, 71 anni da poco compiuti e tre figli, ha deciso di rimettersi in sella alla sua bicicletta. Non lo faceva da un po’ e quando è uscito, da solo, ha detto alla moglie il tragitto che avrebbe compiuto. Poi è partito, e non è più tornato. Il destino lo attendeva sulla Marina di Ragusa – Donnalucata dove una donna a bordo di una Punto, per cause al vaglio della Polizia Stradale, lo ha tamponato, uccidendolo praticamente sul colpo. Sul posto sono arrivati l’ambulanza del 118 e perfino l’elisoccorso, ma è stato tutto inutile. La salma è stata trasportata a Ragusa, e in queste ore sta tornando a casa. Domani i funerali, nella Sala del Regno dei Testimoni di Geova di Acate, alle ore 15.30.