Tanta gente, questa mattina, ai funerali di Giovanni Viola, il 30enne vittoriese che, davanti alla prospettiva e al rischio di perdere la propria azienda, ha compiuto un insano gesto. Tanta gente, ma grandi assenti gli agricoltori.
Oggi lutto cittadino per Vittoria, come stabilito dal sindaco, Giovanni Moscato, in accordo con la famiglia del giovane imprenditore agricolo e presenti alla cerimonia insieme al presidente del consiglio comunale, Andrea Nicosia, agli amministratori e ai consiglieri comunali. C’erano anche il sindaco di Santa Croce, Giovanni Barone, l’ex sindaco di Vittoria, Francesco Aiello, e tanti esponenti della società civile impegnati contro le aste e contro la crisi nel settore agricolo.
Il corteo funebre è partito dalla casa del giovane, in via Alessandria, per arrivare alla chiesa del SS. Rosario. Qui il sacerdote, don Giovanni Giaquinta, nell’applaudita omelia ha detto:
“Ci sono momenti in cui l’uomo appare in tutta la sua grandezza e altri in tutta la sua debolezza. Con le nostre sole forze non riusciamo a risolvere i problemi, chiediamo al Signore di darci una mano. Il Sindaco, proclamando il lutto cittadino, ha voluto dire a questa comunità “Fermiamoci, è successo qualcosa di grave. Riflettiamo”. La nostra vita va poggiata su Dio, non siamo fatti per questa terra e infatti la lasciamo. Siamo cittadini del cielo, da lui veniamo e a lui torniamo. Ci rivedremo lassù e sarà tutto chiaro. Dio ci ha dato un’anima che non muore, che nessuno abbia paura della vita e si tiri indietro davanti ad essa e alle sue difficoltà. La soluzione c’è, nessuno si scoraggi, non abbiate timore. Se gli innocenti muoiono è perchè ci sono gli Erode. Vittoria non è una città in cui non si fa niente, c’è gente che lavora sul serio. Il mondo cambia con l’impegno di ciascuno di noi. Alla famiglia dico che Gesù è accanto a tutti noi, ma ora soprattutto accanto a loro, per sostenerli nel cammino della vita da oggi e per sempre”.