“Dobbiamo trovare la strada giusta, da un lato per evitare che la speranza diventi disperazione e dall’altro per evitare inutili promesse di cui voi non avete assolutamente bisogno. Qui servono fatti concreti: le cose possibili, quelle impossibili sarò io a comunicarvele. Non è tempo per alimentare attese. Sono alla guida della Sicilia da poco più di tre mesi, mi sono trovato difronte a mille problemi le cui responsabilità politiche e non solo politiche sono recenti e anche remote. Ma chi governa non può continuare a dire: la colpa è degli altri…”.
Lo ha detto questa mattina a Vittoria il presidente della Regione, Nello Musumeci, incontrando produttori agricoli, amministratori e deputati.
“Noi subiamo – ha detto Musumeci – una condotta che è stata criminale: la Sicilia e il mezzogiorno d’Italia sono diventati da almeno 20 anni un tubo digerente. Le industrie del nord mandano in Sicilia e nelle regioni del sud prodotti per 80 miliardi l’anno… e noi consumiamo i prodotti delle industrie del nord… dà fastidio sentire dire ai polentoni che noi siamo parassiti e loro invece lavorano con la saggezza e la costanza delle formiche. Se il sud chiudesse le porte ai prodotti del nord le industrie del settentrione potrebbero chiudere nello spazio di qualche mese…”. E ha quindi parlato della concorrenza “sleale” delle produzioni nordafricane.
“Noi in Sicilia abbiamo puntato sulla qualità, nei paesi del nord Africa si punta sulla quantità senza garantire ai fattori della produzione, al lavoratore, garanzie e coperture previdenziali e assicurative… Abbiamo bisogno di dare una guerra forte, costante, senza esclusione di colpi all’ingresso di prodotti stranieri in Sicilia… questa è una cosa che dobbiamo fare”.
Dito puntato anche contro la grande distribuzione: “Noi abbiamo il dovere di chiedere cosa fa la grande distribuzione organizzata. La Sicilia è la regione d’Europa col più alto tasso di grande distribuzione organizzata concentrata soprattutto nella provincia di Catania. Questi grandi contenitori non possono pensare di tirare remi in barca e stare alle finestra quando produttori siciliani lanciano un pesante e accorato grido d’allarme, Incontrerò i rappresentanti grande distribuzione organizzata in Sicilia. Li incontrerò martedì alle 12…voglio chiedere loro che cosa intendono fare per recuperare, razionalizzare, utilizzare questa eccedenze di produzione in Sicilia”.
Poi i passaggi a Roma e Bruxelles.
“A Roma chiederemo di riconoscere lo stato di calamità, lo stato di crisi che dichiareremo già agli inizi della prossima settimana”.
Musumeci ha annunciato anche l’istituzione di un tavolo di crisi.